BANGKOK, 26 APR – Un attivista ambientalista cambogiano particolarmente impegnato contro la deforestazione, Chut Wutty, è stato ucciso oggi in uno scontro a fuoco con la polizia militare, vicino al confine con la Thailandia, mentre accompagnava due giornalisti del quotidiano Cambodia Daily per investigare sul disboscamento illegale nell'area. Lo ha riferito un portavoce della polizia, secondo il quale anche un agente è stato ucciso nello scontro.
Nella versione del portavoce, Chut Wutty era armato e avrebbe aperto il fuoco per primo a un posto di blocco della polizia, quando gli sono stati chiesti i documenti in una zona vicina a una centrale idroelettrica costruita su progetto cinese. Secondo un attivista locale citato dal Phnom Penh Post, invece, l'agente sarebbe stato ucciso da proiettili di rimbalzo sparati contro l'automobile di Chut Wutty, al quale la polizia aveva intimato di smettere di scattare fotografie. I due giornalisti che erano con lui, un cambogiano e un canadese, sono stati arrestati dalla polizia per interrogatori.
Chut Wutty, direttore dell'associazione ambientalista Natural Resource Protection Group, era attivo da anni nel denunciare il disboscamento selvaggio nel Paese, in particolare le concessioni date dal governo di Hun Sen – "uomo forte" della Cambogia dalla metà degli anni Ottanta – alle compagnie edilizie nei parchi naturali nazionali.
Negli ultimi anni, in Cambogia affaristi senza scrupoli hanno messo le mani sulle risorse naturali e sulle aree più promettenti dal punto di vista dello sviluppo, in un Paese dove la corruzione è rampante e gli investimenti stranieri – in particolare cinesi – sono cresciuti esponenzialmente.