Scozia, marea nera: ambientalisti preoccupati

LONDRA, 16 AGO – Gli ambientalisti hanno reagito con preoccupazione alla perdita di petrolio dalla piattaforma Gannet Alpha a 180 chilometri da Aberdeen e hanno gettato dubbi sulla capacita' di Shell di estendere le proprie operazioni nell'Artico, dove le condizioni del mare sono ancora piu' difficili.

Richard Dixon di Wwf Scotland, ha dichiarato che la perdita ''fa davvero pensare alla capacita' dell'industria petrolifera di rimediare ai disastri, se questo incidente fosse stato piu' grande o se si fosse verificato nelle acque piu' difficili dell'Artico''.

Vicky Wyatt di Greenpeace gli ha fatto eco affermando: ''Mentre Shell finalizza i piani per espandesi nel fragile Artico, dove le perdite di petrolio sono pressoche' impossibili da pulire, la societa' ha importanti domande a cui rispondere. E intanto il governo dovrebbe smetterla di garantire a raffica licenze per l'estrazione di petrolio a ovest delle Shetland''.

La Wyatt ha inoltre criticato la mancanza di informazioni attendibili sulla perdita. ''Il petrolio scorre, ma le informazioni puntuali no. La perdita originale, ora classificata come grave, ha avuto luogo mercoledi', ma la notizia non e' stata resa nota per 48 ore e adesso apprendiamo della seconda perdita''.

Anche per Fisher di Friends of the Earth Scotland, si e' lamentato della scarsita' di informazioni: ''E' incredibile che le informazioni ci arrivino ancora con il contagocce e che la perdita definita all'inizio ''insignificante'' dalla Shell stia ancora dando problemi''.

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Alberto Francavilla