La morsa della siccità sulla repubblica ex sovietica del Tatarstan

Tatarstan

La siccità mette in ginocchio la repubblica ex sovietica del Tatarstan. Da mercoledì 30 giugno, infatti, la Repubblica ha decretato lo stato di emergenza. Da quasi un mese la temperatura si aggira costantemente attorno ai 40 gradi centigradi e, dopo un inverno particolarmente avaro di pioggia, l’estate conferma la drammatica carenza d’acqua.

Le coltivazioni di mais e frumento sono in ginocchio, discorso analogo per il bestiame ma la cosa che preoccupa di più le autorità della repubblica russa è la mancanza d’acqua potabile per la popolazione. Nel frattempo il governo pensa a misure di emergenza: i raccolti non saranno sufficienti a coprire il fabbisogno alimentare e sarà necessario sia attingere a depositi di emergenza sia acquistare rifornimenti all’estero.

Aumenti dei prezzi dei generi di prima necessità, spiega il ministro dell’Agricoltura Marat Akhmetov, per il momento sono scongiurati. Ma la situazione rimane dipendente dalla durata della siccità: se la scarsità d’acqua dovesse perdurare, come dimostrano casi in altre aree del mondo, sarà difficile tenere tranquilla la popolazione del Tatarstan.

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Emiliano Condò