SVIZZERA, BERNA – Nuovo allarme per le api: dei pesticidi largamente usati in alcune colture agiscono involontariamente da “contraccettivi” per questi insetti perché uccidono quasi il 40% dello sperma dei maschi.
Il dato emerge da uno studio guidato dall’Università svizzera di Berna che ha analizzato gli effetti di due insetticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi, già ritenuti da altre ricerche fra i principali responsabili della moria di api.
I pesticidi presi in esame, spiegano i ricercatori sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, non uccidono direttamente i fuchi ma influiscono sulla loro capacità riproduttiva riducendone la fertilità . Quelli che si sono nutriti del polline trattato hanno prodotto in media il 39% di spermatozoi vivi in meno rispetto a chi si è nutrito di polline non contaminato.
I fuchi dei due gruppi dell’esperimento hanno prodotto circa la stessa quantità di sperma ma le analisi hanno rivelato che gli insetti che non avevano pesticidi nel polline avevano prodotto in media 1,98 milioni di spermatozoi vivi e quelli con i neonicotinoidi nel cibo circa 1,2 milioni.
C’è anche un altro dato preoccupante: i fuchi raggiungono normalmente la maturità sessuale intorno ai 14 giorni, ma i ricercatori hanno rilevato che il 32% di quelli esposti ai pesticidi era già morto per allora e quindi non è stato in grado di accoppiarsi. Questa percentuale nei fuchi non esposti era più bassa, del 17%.