Terremoto a Roma l’11 maggio: “Una leggenda metropolitana”

ROMA – Il terremoto che distruggerà Roma l’11 maggio 2011 è una “leggenda metropolitana”. Lo ha detto Paolo Toselli,  fondatore del Ceravolc, Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee, che è stato interpellato dall’Adnkronos.

«È una diceria senza alcun fondamento scientifico, ma come sempre avviene in questi casi – dice Toselli – le smentite hanno come unico effetto quello di diffondere e quindi ingigantire certe vicende. Non c’è via d’uscita, non resta che aspettare che arrivi il 12 maggio!».

La prima volta che sul web si fa cenno alla possibilità di un terribile sisma nella Città Eterna, spiega Toselli, risale al 30 settembre 2009, quando un utente del newsgroup ‘it.discussioni.misteri’, nome in codice ‘2012’, «pubblica un messaggio in cui dichiara che secondo una sua personale interpretazione delle Quartine di Nostradamus ‘l’11 maggio 2011 ci sarà un terremoto devastante a Romà e altri terribili terremoti ‘il 5, 6 e 7 aprile 2012 in varie parti della Terrà». «In risposta a tale ‘profezia’ -aggiunge lo studioso- un frequentatore del newsgroup faceva notare che lo stesso utente nel 1998, interpretando sempre la Quartina 82 Centuria IX aveva previsto un terremoto nel Sud Italia l’11 maggio 1999, senza azzeccarci».

Sul tema del terremoto a Roma viene spesso chiamato in causa l’artigiano e scienziato autodidatta Raffaele Bendandi, morto a Faenza nel novembre 1979, che avrebbe predetto una terribile scossa per il mese di maggio di quest’anno. Bendandi, «attratto dai misteri dell’astronomia e dai terremoti, iniziò a sviluppare da autodidatta intorno al 1910 una teoria secondo la quale i sismi erano prevedibili sulla base degli allineamenti dei pianeti e altri eventi celesti», ricorda Toselli.

«Recentemente – prosegue – Cristiano Fidani dell’Infn di Perugia ha avuto accesso all’archivio dello studioso e ha stilato un catalogo completo delle previsioni di Bendandi per verificarle. Non esistono previsioni compiutamente da lui formulate che riguardano periodi superiori al 1977». Nonostante questo, «gira sul web e di bocca in bocca, sempre più incessantemente, tra ragionamenti ironici ma in fondo anche un po’ preoccupati, la ‘previsione’ secondo la quale l’11 maggio prossimo un terribile terremoto colpirà la Città Eterna. Quella che viene anche liquidata come una ‘bufalà finisce per tenere comunque banco nelle discussioni dei romani e non solo».

«Abbiamo a che fare – spiega lo studioso – con situazioni che ritornano anche nelle leggende metropolitane: situazione di incertezza sociale, paura di quanto sfugge al nostro controllo, atteggiamento dell’autorità costituita non condiviso, non compreso o contradditorio, bisogno di certezze». L’adesione alla ‘profezia’ è quindi «una sorta di esorcismo nei confronti delle nostre paure. Situare il potenziale pericolo nel tempo e nello spazio -osserva Toselli- è come governarlo e ci fa sentire più sicuri. Sembra un paradosso, ma è un meccanismo comunemente adottato da tutti i gruppi sociali».

Ad alimentare le voci, anche quello che Toselli denuncia come «un vero e proprio corto circuito informativo tra Tv e internet», con dicerie che ‘rimbalzano’ tra i diversi media contribuendo ad ingigantire la vicenda. «Insomma -conclude lo studioso di leggende metropolitane- da quella che poteva essere una semplice battuta scritta su un newsgroup si è giunti a una mobilitazione generale». E in attesa della data ‘fatidica’, la psicosi serpeggia sul web e nelle chiacchiere della gente sugli autobus e nei bar di Roma.

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Alberto Francavilla