Le righe che la contengono sono tre scarse, il calcolo che c’è dentro è fatto di sole tre cifre e c’è da scommettere che l’intero sistema dell’informazione reagirà alla notizia con una collettiva alzata di spalle. E in fondo c’è una logica: a rigore, non è nemmeno una notizia, è cosa nota che ci stiamo scavando una buca sotto i piedi grande più o meno quanto l’intero territorio nazionale.
Poi però uno rilegge e quasi non ci crede se solo si ferma un momento a immaginare, a tradurre in immagine il conteggio offerto dalla Coldiretti. Eccolo: in 40 anni noi italiani abbiamo cementificato, sotto forma di case e casette, una fetta d’Italia grande quanto la Lombardia. Prendete una carta geografica, guardate la Lombardia. Grossina, no? Bene, anzi male: quel “quadratone” lo abbiamo spalmato come cemento su colline, fiumi, torrenti, pendii. Risultato? Sette Comuni d’Italia su dieci, il settanta per cento della terra su cui poggiamo i piedi e le case, e le strade e le scuole e gli ospedali e i treni e i ponti e le fabbriche è “a rischio frane”.
Il settanta per cento, nessuna altra popolazione d’Europa ha fatto altrettanto alla sua terra. E lo abbiamo fatto tutti più o meno d’accordo. E che vuoi che sia una palazzina in più…E vuoi negare a qualcuno un’autorizzazione ad allargarsi casa o addirittura a darsi un tetto, il primo e caso mai anche il secondo? L’abbiamo fatto, ci siamo scavati la buca sotto i piedi. E ogni volta che piove la buca si riempie di fango e di qualche maceria condita di qualche morto. Oggi ad Ischia, ieri a Messina, l’altro giorno è venuto giù un masso perfino sull’Aurelia in Liguria. Era un masso protetto da reti, è venuta giù anche la rete. Ma per fortuna era domenica e non passava nessuno. Così sospira di sollievo il Tg e ciascuno di noi, se pur ci pensa, pensa: con tanti posti in Italia come mai potrebbe capitare proprio a me? Infatti le probabilità sono scarse, appena il settanta per cento. Non c’è da aver paura o preoccupazione, vuoi mettere l’angoscia da influenza A? Quella sì, le possibilità di morirne sono addirittura dello 0,5 per mille.