SANTA FE, STATI UNITI – Robert Redford contro i Navajos, ”nazione” indiana del sudovest americano. E questa volta non gli bastera’ saper “sussurrare ai cavalli”. Tutto inizia – scrive il New York Times – quando Redford, insieme all’ex governatore del New Mexico, il conservatore Bill Richardson, si unisce all’associazione per i diritti degli animali in una azione legale per bloccare la ripresa della macellazione dei cavalli negli Usa, sostenendo di essere “vicini ai leader dei nativi americani” per i quali l’uccisione degli animali “rappresenta una violazione dei valori culturali tribali”.
Ben presto pero’, i due, che recentemente hanno anche fondato una associazione per proteggere la natura, si sono trovati davanti alla proteste del presidente dei Navajos, Ben Shelly, il quale ha scritto una lettera al Congresso dove esprime il proprio appoggio alla macellazione dei cavalli per ridurne le mandrie. Secondo Shelly, i cavalli in liberta’ costano ai Navajos 200mila dollari l’anno in danni alle proprieta’ e ai campi. “C’e’ un divario tra la realta’ e il romanticismo quando alcuni ‘estranei’ come Redford interpretano le lotte degli indiani d’America”, sostiene Shelly. “Forse Robert Redford puo’ venirci a trovare per vedere cosa puo’ fare per aiutarci”, ha detto il leader dei Navajo in un’intervista. “Sono pronto ad aiutare perche’ i cavalli rimangono in vita, ma al momento l’alternativa migliore e’ la macellazione”, ha aggiunto.
Secondo le ultime stime, in Usa sono presenti 75mila cavalli selvaggi, il cui numero e’ destinato ad aumentare, e il dibattito, sia in tribunale che fuori, e’ centrato sull’ipotesi di intervento da parte delle autorita’ federali per punire la macellazione. La pratica non e’ mai stata vietata, ma si e’ fermata quando dal budget federale sono stati tagliati i fondi per le ispezioni. Nel territorio dei Navajos, nell’ovest, un cavallo selvaggio consuma 18 litri d’acqua e 8 chili di foraggio al giorno. Non hanno proprietari e molti sono nativi dell’ovest. Secondo le tribu’ occorre trovare un modo efficiente per ridurre le mandrie. Anche se e’ uso comune abbattere i cavalli vecchi e deboli, ce ne sono troppi, sostiene Shelly.
Una posizione la sua, non condivisa da molti indiani, oltre che dall’ex governatore Richardson, mentre al momento da Redford non ci sono stati commenti. Un membro della tribu’ dei Navajos, Paul Crane Tohlakai e il capo dei Minikoju Band, un ramo dei Cheyennne dei Lakota Indians, David Bald Eagle, hanno parlato dei rapporti speciali con i cavalli selvaggi “magnifici animali a quattro zampe che hanno avuto una parte nella creazione delle nostre tribu'”, sostiene Tohlakai.
Da parte sua, Richardson sostiene che la soluzione ideale sarebbe quella di trovare un habitat naturale per i cavalli o comunque adoperarsi per far in modo che siano adottati. E al momento puo’ dire di aver vinto con Redford almeno una battaglia dopo che un giudice di Albuquerque, New Mexico, ha emesso un’ingiunzione contro Valley Meat, di Roswell, New Mexico. L’azienda, che il 2 agosto doveva aprire un mattatoio per consentire la macellazione dei cavalli dopo aver avuto tutti i permessi, dovra’ attendere ancora 30 giorni in quanto il tribunale ha impedito le ispezioni. La battaglia tra pellerossa e visi pallidi continua.