Veneto alluvionato, a Saletto (Padova) è caccia alle volpi: “Erodono gli argini del fiume Frassine”

Come se non bastassero le piogge, in Veneto ci si mettono pure le volpi: proprio questi animali, erodendo gli argini dei fiumi, li hanno indebiliti facilitando gli straripamenti. E ora gli enti locali vogliono correre ai ripari, chiedendo l’abbattimento delle volpi.

La vicenda, come ha spiegato sul Corriere della Sera Marisa Fumagalli, è ambientata nel comune di Saletto, area della Bassa Padovana, dove scorre il fiume Frassine: “Quello delle volpi (e forse anche dei tassi) che scavano le tane a distanza ravvicinata è un problema, al momento circoscritto. Più grave, infatti, in Veneto, è la situazione relativa all’invasione delle nutrie («Sfuggite agli allevamenti impiantati negli anni Settanta, quando andavano di moda le pellicce di castorino», fa notare Fabrizio Stelluto, portavoce dei Consorzi di Bonifica) che erodono la terra, facendo crollare improvvisamente gli argini”.

La Fumagalli ha raccontato: “«Il rischio volpi si è evidenziato in questi giorni — spiega Barbara Degani, presidente della Provincia di Padova — quando gli uomini del Genio Civile, dopo l’alluvione, ripulendo le campagne attorno al Frassine, si sono accorti della presenza di tracce riconducibili alle tane di questi animali selvatici». «Il cui habitat — aggiunge — si trova solitamente in luoghi boscosi e a una certa altitudine. È presumibile, dunque, che le volpi, nelle nostre campagne, siano arrivate scendendo dai Colli Euganei e Berici». Comunque sia, gli animali hanno trovato il modo di erodere il terreno nei pressi degli argini, determinando un ulteriore elemento di squilibrio”.

Per questo, ha sottolineato la Fumagalli, si starebbe pensando ad una soluzione radicale: “La situazione è tale che sono state ottenute deroghe per eseguire interventi anche in zone di ripopolamento e di cattura. Fino all’abbattimento degli animali”.

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Alberto Francavilla