Le imissioni non diminuiranno, quindi, non si abbasserà la temperatura della Terra e continuerà anche la sostanziale divaricazione fra un’ Europa che punta a riduzioni effettive e vincolanti, sotto i livelli del 1990, nello spirito del Protocollo, e il resto del mondo che, per ora, non vuole o non può rinunciare alla crescita delle emissioni, offrendo solo un rallentamento di esse, basato su azioni volontarie piuttosto che imposte.
La Cina, ad esempio, si sta impegnando a quasi dimezzare la crescita delle sue emissioni, che altrimenti schizzerebbero all’80%. Ma pur sempre di crescita si tratterà, e niente affatto di tagli sotto i livelli del 1990. Un discorso analogo vale per il 25% dei tagli sull’intensità di carbonio preannunciato dall’India che, fatti i debiti conti, corrisponderà solo a un rallentamento della crescita delle emissioni di gas serra di questo Paese, le quali aumenteranno comunque di circa il 60%.
E l’Italia? Secondo l’ Energy [R]evolution Italia preparato da Greenpeace con il supporto tecnico dell’Istituto di Termodinamica del Centro Aerospaziale Tedesco il nostro Paese può riuscire a raggiungere l’obiettivo indicato dai climatologi per evitare la catastrofe: tagliare le emissioni serra del 70% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. E può farlo puntando con forza sulle energie rinnovabili e riducendo l’attuale domanda di energia di circa il 32% alo 2050.
Seguendo questa strada, secondo Greenpeace, entro il 2050 le rinnovabili arriveranno al 76% soprattutto per merito del solare, dell’eolico e delle biomasse prodotte in modo sostenibile. Buona parte del calore sarà ricavata usando collettori solari e geotermici. Nel settore dei trasporti le fonti rinnovabili supereranno quota 50% al 2050 grazie all’adozione su vasta scala di mezzi elettrici.
Secondo l’associazione ambientalista, l’Italia deve incoraggiare l’Unione europea a introdurre nuovi standard di efficienza obbligatori per tutte le apparecchiature che utilizzano energia e deve bandire a livello nazionale gli apparecchi più inefficienti, come ha già fatto con le lampadine a incandescenza. Tra le tecnologie da prendere in considerazione rientrano motori industriali a bassa efficienza, stand-by, scaldabagni elettrici, lavatrici, frigoriferi e televisioni ad alto consumo di energia. L’Italia, inoltre dovrebbe rendere effettivo l’obbligo della certificazione energetica degli edifici, come richiesto dalla legislazione europea.