TIVOLI (ROMA) – Cinquemila intellettuali dicono “no” a una discarica a pochi passi da Villa Adriana a Tivoli (Roma). L’area individuata per deporre i rifiuti è quella di Corcolle e, nonostante le proteste, il progetto sembra poter andare in porto.
Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera spiega la presa di posizione di personalità illustre del mondo dell’arte e della cultura: «Ma siete sicuri che non è una bufala?», hanno chiesto increduli tanti professori universitari e archeologi e storici dell’arte e intellettuali vari a Bernard Frischer, direttore del Virtual World Heritage Laboratory, tra i promotori di una raccolta di firme planetaria contro l’idea scellerata: «È impensabile che la Villa e il territorio circostante debbano subire il degrado che ovviamente deriverebbe dalla discarica in progetto».
Poi Stella fa i nomi di chi ha aderito all’iniziativa. Ieri sera i firmatari (appoggiati da una mozione votata dalla Société Française d’Archéologie Classique) erano già quasi cinquemila. Da Lisa Ackerman, vicepresidente esecutiva del World Monuments Fund, ad Alain Bresson dell’Università di Chicago, dall’archeologo Tonio Hölscher di Heidelberg all’architetto Richard Meier, da Salvatore Settis a vari docenti di Oxford e Berkeley, Harvard e Cambridge. Per non dire delle personalità di spicco del Louvre, del Prado, del Getty Museum di Malibù, dell’Hermitage di San Pietroburgo, del Kunsthistorisches Museum di Vienna…
La discarica di Corcolle, ricorda Stella, è motivo di scontro anche all’interno del governo: In una lettera del 10 maggio a Mario Monti, a costo di andare in conflitto con la collega Anna Maria Cancellieri, i ministri dell’Ambiente Corrado Clini e dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi, sono infatti irremovibili. E non solo manifestano l’irritazione per la scelta del prefetto di incaponirsi su Corcolle «in aperto e pubblico contrasto con i nostri ministeri»