Resta dunque alto il livello di attenzione sulla nube vulcanica che ha attraversato l’Italia, come spiega Gelsomina Pappalardo dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (Imaa) del Cnr che ha partecipato al tavolo tecnico di emergenza istituito ieri dal Dipartimento della Protezione Civile e al nuovo tavolo che si è riunito oggi alle ore 12.
Per l’esperta “se il vulcano continua la sua attività esplosiva e se il trasporto della massa d’aria è quello previsto dai modelli, ci aspettiamo che la nube arrivi in Italia nel giro di qualche giorno, prima della fine della settimana. Ma il condizionale è d’obbligo perché dipende anche dalla situazione meteo”.
La rete EARLINET (European Aerosol Research Lidar Network), coordinata dal Cnr, è stata allertata e le stazioni di Napoli, Potenza e Lecce hanno fornito misure nel corso della serata di ieri 8 maggio, della notte e di stamattina 9 maggio. Le osservazioni nei giorni scorsi (6-7 maggio) sul Portogallo e la Spagna avevano evidenziato la presenza di aerosol di origine vulcanica e le previsioni da modelli davano come possibile l’evento sull’Italia a partire dalla notte scorsa.
Ieri è stato inviato l’allerta alla rete (parte italiana) dopo che le prime osservazioni su Napoli davano presenza di uno strato di origine vulcanica sin dalle 17:30 (ora locale) a 4 km di quota. Lo stesso strato è stato osservato anche su Potenza e Lecce. Alle ore 23:30 si è osservato su Potenza (Cnr-Imaa) uno strato (molto sottile = poche centinaia di metri di spessore) ad una quota di 8 km. Questo strato è stato osservato fino a circa le 2 del mattino, quando le misure sono state interrotte a causa della presenza di nubi basse.