ROMA – Aumentano i medici italiani obiettori rispetto alla legge 194 per gli interventi di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). I ginecologi obiettori infatti, secondo gli ultimi dati disponibili, sono passati dal 58% registrato nel 2005 al 70% del 2007. Il dato emerge dalla relazione annuale al Parlamento sulla attuazione della legge 194 per l'interruzione volontaria di gravidanza.
A livello nazionale, per i ginecologi si passa dal 58,7% del 2005 al 69,2% del 2006 al 70,5% del 2007. Per gli anestesisti, negli stessi tre anni, dal 45,7% del 2005 al 52,3% del 2007. Per il personale non medico dal 38,6% al 40,9%. La relazione segnala inoltre come per alcune regioni l'aumento sia molto rilevante: percentuali superiori all'80% si registrano tra i ginecologi nel Lazio (85,6%), in Basilicata (84,1%), in Campania (83,9%), in Sicilia (83,5%) e in Molise (82,8%).
Per gli anestesisti i valori piu' elevati si osservano al sud (con un massimo di oltre il 77% in Molise e Campania) e i piu' bassi in Toscana (29%) e a Trento (31,6%). Infine, per il personale non medico, i valori sono piu' bassi, con un massimo di 82,5% in Sicilia e 82% in Molise.
In relazione ai tempi di attesa tra rilascio della certificazione e l'intervento, i dati segnalano che e' aumentata la percentuale di Ivg effettuate entro 14 giorni dal rilascio del documento (58,6% nel 2007 rispetto al 56,7% nel 2006) ed e' di conseguenza diminuita la percentuale di Ivg effettuate oltre tre settimane anche se persiste ''una non trascurabile variabilita' tra regioni''.
