Ad Altopascio, provincia di Lucca, un giornale di informazione locale, altopascio.info, ha annunciato con orgoglio che la proposta lanciata sul sito e intitolata “Un gettone solidale” è stata accolta “con favore da tutte e tre le liste” elettorali in campo: “Tutti i candidati, Mario Sarti, Maurizio Marchetti e Matteo Tori, hanno sottoscritto il nostro patto virtuale ed accettato che i fondi tornino alla comunità. Questa era la nostra richiesta ed il nostro intento. In 5 anni dunque si potrebbero avere 220 mila euro in più! Un fondo “ricco” per delle nuove buone pratiche” e, “qualunque sarà lo schieramento di domani, non ci sono dubbi”.
In apparenza tutto molto nobile e esaltante: “Una scelta interessante e di parte per tutti i candidati, soprattutto per i futuri eletti di Altopascio che evidentemente prediligono fare politica per “vocazione” e per “amministrare un bene comune” anziché stare nella politica per una mera convenienza economica personale. Il fondo, negli anni crescerà, ma partendo già dal primo quinquennio con garantire 220 mila euro (ricavati esclusivamente dai 5 membri della giunta ed il sindaco) ad attività utili al sociale e alla cittadinanza. Si potrà sentire e palpare un vero cambiamento”.
Uno dei candidati a sindaco si è anche detto disponibile “a rinunciare all’auto blu e come pure all’addetto stampa”. Quindi, “un altro dato oggettivo, si avrebbero altri € 100.000,00 risparmiati rispetto all’attuale amministrazione. Che le auto siano bianche o che siano blu l’importante è ridurre le spese in più e dedicarsi a delle buone pratiche che sicuramente renderanno migliore la nostra bella cittadina”.
” Tutti i consiglieri, i futuri assessori ed il sindaco sosterranno un gesto importante: “un gettone per Altopascio” sarà il segno tangibile per il cambiamento”.
Cosa ci farà il Comune con quei soldi? “Ai prossimi amministratori lo studio della proposta e soprattutto la creazione di quella progettazione necessaria per impiantare realmente “un gettone per Altopascio””.
Resta un dubbio, al di là delle belle intenzioni e delle commoventi parole. Certamente Altopascio non è Milano, ma un comune di 15 mila abitanti dispone anche di minori strutture organizzative e di solito in città di quel genere l’impegno richiesto al sindaco e agli assessori non quello di un Cral. E allora viene da domandarsi: come camperanno? Che lavoro faranno o continueranno a fare? Perché uno deve rischiare gli insulti dei concittadini (e i toscani in questo risultano maestri) e multe e galera anche per una svista, solo per il piacere di farlo?
Non è meglio pagare bene sindaco e assessori, costringerli a un impegno quasi a tempo pieno, e tagliare le spese davvero inutili, come appalti ridondanti, favori a compagni di partito, lavori superflui, impiegati che lavorano poco o fanno tanto straordinario? Rinunciare al gettone è una buona mossa demagogica, di quelle che non puoi rifiutare. Ma a quanto ammonta il bilancio di Altopascio e su di esso quanto incidono i risparmi promessi?
Altopascio non deve essere un paesino tranquillo, dovew tutti si amano teneramente e vanno d’accordo, stando a quanto racconta lo stesso Altopascio.info, che lamenta di essere stato addirittura escluso dal flusso di notizie del Comune, probabilmente perché quei bravi giornalisti fanno solo il loro mestiere. E se le cose stanno così, scava scava vedrai che Altopascio.info qualche altarino lo ha già scoperto. E allora…
