Ai carabinieri del Nas va un sincero ringraziamento per l’impegno e per la professionalità profusi nelle attività di verifica e di sequestro di alimenti guasti, imperfetti o dannosi per la salute. Non si può però ignorare la necessità, peraltro evidenziata dal sottosegretario Martini, di elevare il livello di guardia nel settore alimentare”. Movimento Consumatori e Federconsumatori commentano così la notizia del sequestro, nell’ultimo mese, di oltre mille tonnellate di alimenti irregolari.
“Si tratta – sottolineano in una nota le due associazioni – di beni di prima necessità di cui è impossibile fare a meno, pertanto devono essere garantite salubrità e integrità di questi prodotti. Sarebbe quindi necessario estendere e intensificare queste attività di controllo durante tutto l’anno potenziando le strutture preposte e, a tal fine, stanziare più fondi sia a favore delle Forze dell’ordine, sia per i laboratori che devono effettuare i controlli. Inoltre, gli innumerevoli casi di sofisticazione e adulterazione alimentare sottolineano, ancora una volta, come sia indispensabile e improrogabile un intervento urgente teso a promuovere la massima trasparenza nella tracciabilità dei prodotti alimentari e a garantire la sicurezza dei cittadini nel campo delicatissimo dell’alimentazione”.
Per il Movimento consumatori e Federconsumatori, i cittadini hanno infatti diritto di conoscere ciò che mangiano, “ma soprattutto hanno diritto a non dover dubitare della genuinità di ciò che sta sulla tavola. Per questo ribadiamo la necessità di una normativa sull’indicazione di origine per tutti i prodotti alimentari e l’inasprimento delle attuali sanzioni previste per reati di questo genere”.
Rilievi anche per quanto riguarda il rapporto sui residui di fitofarmaci presenti negli alimenti presentato dal ministero della Salute. “Questo rapporto – spiegano le due associazioni – non dice in quanto tempo gli esami vengono realizzati e quanto tempestivo può essere il ritiro dai mercati di alimenti che presentano livelli tossici di anticrittogamici”. “Sarebbe opportuno conoscere di quella merce ritenuta ‘fuori dai limiti di legge’ quanta ne è stata effettivamente ritirata dai banchi di vendita.
Può accadere infatti che, gli esami dei laboratori abbiano tempistiche diverse rispetto alle merci, pertanto alla fine si ottiene sì, un rapporto dettagliato, ma in moltissimi casi, quegli alimenti di cui sono stati effettuati i campioni possono comunque finire sulle tavole degli italiani”, sostengono. Ecco perchè per le due associazioni “sarebbe necessario ‘svecchiare’ e snellire l’iter di controllo di molti di quei laboratori, che dovrebbero vigilare sulla nostra salute. Non si può infatti non guardare con preoccupazione al crescente numero di tumori del colon, che potrebbero avere come causa etiogenetica il contatto con tossici alimentari”.