Non solo hostess e amazzoni per il Colonnello libico. Il settimanale Novella 2000 ci regala un’inedita “zoommata” all’interno di “Casa Gheddafi”, ricordando le vicissitudini amorose del tanto «folkloristico» leader (per dirla alla Berlusconi) fin dalla lontana gioventù.
«A scavare negli archivi – scrive Novella – si scopre che di signore Gheddafi ce ne sono state almeno due, forse tre. Della prima, sposata nel 1968, si sa poco o niente. Pare che sia stata una maestra e che gli sposi non si siano mai incontrati prima del matrimonio. L’idillio tra i due, se mai c’è stato, però è finito presto: Gheddafi l’ha lasciata dopo sei mesi, mentre lei era incinta del primogenito, Muammad Gheddafi».
Insoddisfatto del risultato, il colonnello non ha perso tempo e si è subito concesso una seconda possibilità, di nome Fatiha, sposata nel 1969.
Ma, siccome non c’è due senza tre, eccolo cambiare nuovamente consorte e sposare, l’anno dopo, la sua attuale moglie, Safiya, che oggi ha 59 anni, nove in meno di Gheddafi. La signora, narrano i ben informati, sarebbe una donna volitiva. «Addirittura – scrive Novella – c’è chi si è spinto a descriverla come il vero comandante della Libia».
«Fatiha, ex infermiera, conosciuta durante una breve convalescenza in ospedale, pare avesse la capacità di trasformare il feroce dittatore in un uomo tutto “casa e Corano”, completamente dedito a lei e ai loro sette figli».
Ma non è tutto. «Sembra addirittura che il colonnello le portasse personalmente la colazione a letto: datteri e un bicchiere di latte, secondo la tradizione degli uomini del deserto».
Non è chiaro che fine abbia fatto, oggi, questa islamica lady di ferro. «E’ ancora “in carica”, ma nell’ombra o è caduta in disgrazia?» si chiede il settimanale. Quel che è certo è che, negli anni, il loro rapporto ha dovuto affrontare qualche ostacolo. Naturalmente giovane e attraente, come sarebbe tanto piaciuto anche all’”amico Silvio”.
Parliamo della «clamorosa sbandata presa da Gheddafi nel 1979 per la ballerina ventiduenne Michka Hanayen, figlia di un industriale di Tunisi, molto addentro alla politica del Paese» informa Novella.
«Il colonnello si innamorò perdutamente di questa ragazza, che era bella e colta, e in più gli avrebbe permesso di stringere un legame con la Tunisia, nazione con la quale correvano rapporti poco amichevoli. La chiese in moglie alla famiglia, e si espose dichiarando pubblicamente l’intenzione di sposarla».
Peccato che lei abbia rifiutato, condannando il colonnello a prendersi un clamoroso due di picche. «La scornata, sentimentale e politica, non ha tolto al leader libico la voglia di circondarsi di donne» osserva malizioso il settimanale, riferendosi in particolare alle sue amazzoni.
Sono donne cui, sottolinea Novella, «oltre alle capacità militari, è richiesto che restino vergini». Salvo, sussurrano maligni alcuni giornali internazionali, richiesta del leader.