di Barbara Andreoni. Negli articoli precedenti abbiamo argomentato i Disturbi del Comportamento Alimentare quali anoressia e bulimia, cercando di descrivere anche l’obesità.
I disturbi psicologici vengono classificati e descritti tramite un manuale detto DSM, Manuale Statistico e Diagnostico per le Malattie Mentali dell’American Psychiatric Association (DSM-IV), attuale punto di riferimento per la diagnosi psicologica che permette una corretta e omogenea classificazione delle malattie mentali (in questo caso i Disturbi del Comportamento Alimentare) in tutto il mondo.
I disturbi del comportamento alimentare costituiscono l’insieme di tutte le sindromi che si manifestano attraverso un comportamento alimentare disturbato potendo quindi racchiudere all’interno di questa definizione tre tipi di patologie:
ANORESSIA nervosa
BULIMIA nervosa
DCA nas (Disturbi del Comportamento Alimentare non altrimenti specificati)
Una buona percentuale dei disturbi alimentari esordisce a causa della combinazione di scarsa autostima e disturbo dell’immagine corporea. Una prevenzione in età infantile mirata su questi due fattori sembra essere efficace nel ridurre l’insorgenza dei DCA. Proprio per sottolineare questo che abbiamo argomentato l’obesità tra questi disturbi. Anche se non rientra nella classificazione del DSM IV, l’obesità, purtroppo, togliendo quei rari casi in cui si tratta di vere e proprie patologie, rientra in quelle condotte sbalgliate che si assumono in età infantile senza tener conto, da parte del genitore, che questo può portare a conseguenze drastiche in età adulta.
“Sovrappeso”, “obesità”, “anoressia”, “bulimia”, sono termini che fanno parte del linguaggio comune senza però parlare di prevenzione, il primo passo potrebbe essere alimentarsi in modo corretto che vuol dire mangiare 5 volte al giorno: prima colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena e soprattutto coinvolgere tutta la famiglia del bambino.
Passiamo ora a descrivere quelle caratteristiche dei DCA che ci possono aiutare a riconoscere la patologia e quindi a sollecitare l’aiuto di uno specialista.
L’Anoressia Nervosa è una patologia che ha come nucleo caratteristico un’estrema paura di aumentare di peso, una profonda sensazione di essere sovrappeso.
Il termine anoressia deriva dal greco e significa letteralmente mancanza di appetito, si ha quasi la sensazione di aver sbagliato la denominazione della patologia perche le persone che soffrono di anoressia nervosa sembrano non voler mai smettere di mangiare, proprio per questo assumono grandi quantità di acqua e mangiano molti cibi ricchi di fibre come la frutta e la verdura. Proprio per questo le persone affette da anoressia cercano di limitare l’assunzione di calorie cercando pietanze che non “alterino la linea”.
Seguendo i criteri diagnostici del DSM-IV per Anoressia Nervosa si intende
rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e per la statura (peso che rimane al di sotto dell’85% di quello previsto ), associato a intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso, alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso e, nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi.
Nell’ambito dell’AN si riconoscono inoltre due sottotipi:
Con restrizioni: il soggetto non presenta regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione con abbuffate e/o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici, enteroclismi)
Il DSM-IV definisce la Bulimia Nervosa sulla base della presenza di Abbuffate ricorrenti.
Un’abbuffata è caratterizzata dai seguenti criteri: mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.
Anche nell’ambito della BN si riconoscono due sottotipi: la prima con condotte di eliminazione: nell’episodio attuale di bulimia nervosa il soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici e enteroclismi. La seconda senza condotte di eliminazione: nell’episodio attuale il soggetto ha utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati, quali il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o all’uso inappropriato di lassativi, diuretici e enteroclismi.
I soggetti bulimici, a differenza degli anoressici, hanno spesso un peso normale ma sono costantemente preoccupati per il cibo.
Nella categoria Disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati (DCAnas) il DSM-IV include quei disturbi dell’alimentazione che non soddisfano completamente i criteri di alcun disturbo dell’alimentazione.
Per il sesso femminile tutti i criteri dell’anoressia nervosa in presenza di un ciclo mestruale regolare. Tutti i criteri dell’anoressia nervosa sono soddisfatti e, malgrado la significativa perdita di peso, il peso attuale risulta nei limiti della norma. Tutti i criteri della bulimia nervosa risultano soddisfatti tranne il fatto che le abbuffate e le condotte compensatorie hanno una frequenza inferiore a due episodi a settimana per tre mesi. Un soggetto di peso normale che si dedica regolarmente ad inappropriate condotte compensatorie dopo aver ingerito piccole quantità di cibo. Il soggetto ripetutamente mastica e sputa, senza deglutirle, grandi quantità di cibo (spitting). Disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder, BED): ricorrenti episodi di abbuffate in assenza delle regolari condotte compensatorie inappropriate tipiche della bulimia nervosa.
