NEW YORK – Le autorità antitrust Usa e dell’Unione europea hanno iniziato a interessarsi, anche se in maniera assolutamente preliminare, al nuovo servizio di abbonamento messo a punto dalla Apple per l’editoria elettronica sugli iPad, gli iPhone e gli iPodTouch, in quanto rischia di costituire un abuso di posizione dominante.
Il nuovo sistema di abbonamento, che obbliga gli editori a passare anche attraverso l’App Store, il negozio di programmini e l’edicola elettronica della stessa Apple, se vogliono essere presenti in maniera indipendente su tavolette e telefonini della mela morsicata, piace poco agli operatori del settore, anche perché la Apple intende percepire una commissione del 30%. Nessuna autorità, né negli Usa né nell’Unione europea, avrebbe ancora aperto una inchiesta, una ipotesi che non è affatto da escludere anche perché uno o più editori potrebbero rivolgersi direttamente, nei prossimi giorni o nelle prossime settimane, agli organismi di tutela della libera concorrenza.
Al New York Times una fonte delle autorità federali antitrust, chiedendo l’anonimato, ha confermato che il nuovo sistema della Apple ”ha attirato la nostra attenzione”. Il Wall Street Journal scrive dal canto suo che una portavoce della Commissione europea ha indicato che l’esecutivo dell’Ue ”sta seguendo da molto vicino la situazione”. Una delle lamentele degli editori, oltre alla percentuale troppo alta per la commissione di vendita, è l’obbligo di offrire esattamente le stesse condizioni dell’App Store in caso di vendita diretta, possibile soltanto attraverso una App dedicata ma solo se si aderisce alle condizioni della Apple.
Le condizioni non appaiono eque, secondo alcuni editori: per l’acquisto sull’App Store della Apple basta un clic, mentre una transazione sulle App dedicate risulta più macchinosa, falsando così le regole della libera concorrenza. Una risposta immediata all’annuncio della Apple è venuto dalla rivale Google, sempre più presente sul mercato dei tablet e degli smartphone con il suo sistema Android, e che intende prendere soltanto una commissione del 10% per un servizio analogo a quello della Apple per l’editoria elettronica. Un nuovo concorrente per la casa di Cupertino spunta infine dal Giappone: il colosso Sony ha appena lanciato negli Usa il suo sistema di ‘affitto’ di musica in streaming, per fare concorrenza diretta all’iTunes, il negozio virtuale di musica e di film. Funzionera’ anche sui pc, le tv, le consolle e i lettori Blu-Ray.