Apple, dall’iPod al tablet, le tappe del mito Jobs

ROMA – Scelte spesso coraggiose e al di fuori degli schemi, fatte principalmente grazie alle intuizioni di Steve Jobs. Sono questi gli ingredienti alla base del mito della Apple che in questi ultimi 30 e più anni ha collezionato una serie di primati, ma anche qualche insuccesso.

Home computer. L’Apple II viene considerato il primo personal computer, dotato com’era di una uscita video che permetteva di collegarlo a un televisore o a un monitor, quest’ultimo opzionale come i suoi due floppy disk. Dell’Apple II, nei 16 anni in cui è stato prodotto nelle varie versioni (una durata record ineguagliata) ne sono stati venduti diversi milioni.

Pc con Windows e mouse. Una platea entusiasta di azionisti accolse il 24 gennaio del 1984 la presentazione del Macintosh, il primo pc con interfaccia grafica ”per il resto di tutti noi”. Il Macintosh 128K usava per la prima volta il mouse, per ‘navigare’ graficamente sul piccolo schermo in bianco e nero, incastonato nel mobiletto del computer che ospitava anche il floppy. Quest’ultimo era di serie, un’altro primato, e da tre pollici e mezzo. Apple sarà anche la prima a dismettere i floppy disc, ritenuti obsoleti, nel 1997.

Il palmare. Il Newton della Apple è stato il primo palmare con riconoscimento della scrittura ed è stato anche un grande fiasco. Troppo in anticipo sui tempi, nel 1993, servì però a lanciare la categoria e aprì la strada ai Palm e Pocket Pc.

Il pc “più colorato“. Con il ritorno di Steve Jobs alla Apple nel 1996, dopo un decennio di stasi innovativa Apple lanciò il primo pc ”a colori”. L’iMac, invece del solito box color crema o bianco – da allora in poi abbandonato da tutti – aveva un rivestimento blu trasparente. In quell’occasione Apple scelse anche di adottare la connessione USB per tutte le periferiche. L’iBook, il primo portatile Apple, è stato invece il primo con il wireless, e il trackpad, per usare un dito come mouse.

Il lettore musicale. L’iPod è sicuramente il ‘player’ di maggior successo in assoluto. Di fatto mandò in pensione il Walkman a nastro. Dal 2001 ha contribuito a creare un mercato e uno standard di distribuzione. Alle canzoni si sono poi aggiunti i video e quindi, con l’iPod Touch, libri e videogiochi. Finora sono stati venduti quasi 300 milioni di iPod in varie edizioni.

Il negozio online. All’inizio degli anni duemila, la Apple ha aperto una catena di negozi in tutto il mondo per vendere direttamente i propri prodotti e nel 2003, come naturale prosecuzione, ha per così dire ‘aperto bottega’ anche su Internet, utilizzando come base iTunes, il suo programma per gestire i file musicali. L’iTunes Store si è poi dotato di un App Store, per la vendita online di applicazioni, video e libri elettronici. I download di canzoni hanno superato nel febbraio 2010 i 10 miliardi, traguardo raggiunto il 22 gennaio scorso anche dalle app. In catalogo attualmente ci sono 14 milioni di brani musicali e 350 mila applicazioni, di cui 60 mila per iPad. L’Itunes Store e l’App Store sono stati i primi nel loro genere e hanno aperto la strada a un ecosistema, anche di servizi.

Il telefonino tattile. Primo telefono cellulare-palmare multimediale con schermo multi-tocco, l’iPhone ha segnato la discesa in campo di Apple, nel 2007, in un nuovo settore, quello della telefonia, così come aveva già fatto con l’iPod nell’elettronica di consumo. A fine dicembre la casa di Cupertino aveva venduto in tutto più di 90 milioni di iPhone. Attualmente vi transita il 2% del traffico Internet mondiale.

La “tavoletta”. Prima del suo arrivo il mercato del tablet veniva ormai dato per spacciato, ma l’iPad non solo ha ribaltato la situazione, ma ha anche dato nuove speranze all’editoria online, con decine di testate che si sono affrettate ad offrire i propri servizi a pagamento sul fratello maggiore dell’iPod-iPhone. Ne sono stati venduti finora 15 milioni di esemplari. Ad aprile dovrebbe arrivare l’iPad 2, con due videocamere e schermo a piu’ alta risoluzione, forse più piccolo.

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Published by
Maria Elena Perrero