Il provider iiNet non รจ responsabile delle azioni dei propri utenti. Hollywood incassa e porta a casa la sentenza della corte federale di Sidney chiamata a decidere dagli studios sulla violazione del copyright.
La decisione del tribunale australiano potrebbe cosรฌ avere profonde ripercussioni nello scontro tra industria dellโintrattenimento da un lato e fornitori di connettivitร e servizi web dallโaltro.
La causa era stata intentata dai colossi della cinematografia americana – da Walt Disney a Paramount, da Universal Pictures a Warner Brothers, da Sony a 20th Century Fox โ contro il terzo maggiore provider australiano, iiNet: l’accusa era che non facesse nulla per impedire ai suoi utenti di scaricare illegalmente film attraverso il software BitTorrent.
L’Isp si era difeso sostenendo che non era tenuto ad agire in base a presunte violazioni del copyright; che i suoi clienti, finchรฉ non venivano condannati da un tribunale, erano innocenti; e che sarebbe stato come fare causa a una compagnia elettrica per quello che fanno i suoi utenti con l’elettricitร . Il giudice Dennis Cowdroy sembra aver accolto queste osservazioni: ยซiiNet โ ha dichiarato โ non ha fatto nulla di piรน che offrire un servizio internet ai suoi clientiยป. Nรฉ altro doveva fare.
La sentenza piace e non solo in Australia. Non poteva essere altrimenti. Plaudono ad esempio gli Isp britannici โ riferisce il Guardian – e in particolare TalkTalk, attualmente in lotta contro il proprio governo che vorrebbe trasformarli in sceriffi del web al servizio dell’industria cinematografica.
ยซI provider non sono responsabili
per i download illegali degli utentiยป
I giudici australiani bocciano la causa intentata
dai colossi di Hollywood e danno ragione a iiNet
COPYRIGHT
ยซI provider non sono responsabili
per i download illegali degli utentiยป
I giudici australiani bocciano la causa intentata
dai colossi di Hollywood e danno ragione a iiNet
Il portale iiNet |
MILANO – Sconfitta storica per Hollywood sul fronte della protezione del diritto dโautore. L’Isp australiano iiNet, portato in tribunale dagli studios per violazione del copyright, non puรฒ infatti essere considerato responsabile di quanto compiuto dai suoi utenti. Lo ha stabilito la corte federale di Sidney con una sentenza che potrebbe avere profonde ripercussioni nello scontro tra industria dellโintrattenimento da un lato e fornitori di connettivitร e servizi web dallโaltro.
LE MOTIVAZIONI – La causa era stata intentata dai colossi della cinematografia americana – da Walt Disney a Paramount, da Universal Pictures a Warner Brothers, da Sony a 20th Century Fox โ contro il terzo maggiore provider australiano, iiNet: l’accusa era che non facesse nulla per impedire ai suoi utenti di scaricare illegalmente film attraverso il software BitTorrent. L’Isp si era difeso sostenendo che non era tenuto ad agire in base a presunte violazioni del copyright; che i suoi clienti, finchรฉ non venivano condannati da un tribunale, erano innocenti; e che sarebbe stato come fare causa a una compagnia elettrica per quello che fanno i suoi utenti con l’elettricitร . Il giudice Dennis Cowdroy sembra aver accolto queste osservazioni: ยซiiNet โ ha dichiarato โ non ha fatto nulla di piรน che offrire un servizio internet ai suoi clientiยป. Nรฉ altro doveva fare.
CONSEGUENZE – Le reazioni non sono mancate, e non solo in Australia. Plaudono ad esempio gli Isp britannici โ riferisce il Guardian – e in particolare TalkTalk, attualmente in lotta contro il proprio governo che vorrebbe trasformarli in sceriffi del web al servizio dell’industria cinematografica. ยซร indubbiamente una vittoria dei provider, e una grande delusione per i possessori di contenuti protetti dal copyrightยป, ha commentato su Business Week un avvocato della Allens Arthur Robinson, studio legale specializzato in proprietร intellettuale. Mentre Cory Doctorow, noto scrittore e coautore del blog Boing Boing, nonchรฉ critico delle leggi sul copyright, esulta: ยซIl combattivo provider ha battuto quei ricconi di Hollywoodยป.ยซI provider non sono responsabili per i download illegali degli utentiยป I giudici australiani bocciano la causa intentata dai colossi di Hollywood e danno ragione a iiNet COPYRIGHT ยซI provider non sono responsabili per i download illegali degli utentiยป I giudici australiani bocciano la causa intentata dai colossi di Hollywood e danno ragione a iiNet Il portale iiNet Il portale iiNet MILANO – Sconfitta storica per Hollywood sul fronte della protezione del diritto dโautore. L’Isp australiano iiNet, portato in tribunale dagli studios per violazione del copyright, non puรฒ infatti essere considerato responsabile di quanto compiuto dai suoi utenti. Lo ha stabilito la corte federale di Sidney con una sentenza che potrebbe avere profonde ripercussioni nello scontro tra industria dellโintrattenimento da un lato e fornitori di connettivitร e servizi web dallโaltro. LE MOTIVAZIONI – La causa era stata intentata dai colossi della cinematografia americana – da Walt Disney a Paramount, da Universal Pictures a Warner Brothers, da Sony a 20th Century Fox โ contro il terzo maggiore provider australiano, iiNet: l’accusa era che non facesse nulla per impedire ai suoi utenti di scaricare illegalmente film attraverso il software BitTorrent. L’Isp si era difeso sostenendo che non era tenuto ad agire in base a presunte violazioni del copyright; che i suoi clienti, finchรฉ non venivano condannati da un tribunale, erano innocenti; e che sarebbe stato come fare causa a una compagnia elettrica per quello che fanno i suoi utenti con l’elettricitร . Il giudice Dennis Cowdroy sembra aver accolto queste osservazioni: ยซiiNet โ ha dichiarato โ non ha fatto nulla di piรน che offrire un servizio internet ai suoi clientiยป. Nรฉ altro doveva fare. CONSEGUENZE – Le reazioni non sono mancate, e non solo in Australia. Plaudono ad esempio gli Isp britannici โ riferisce il Guardian – e in particolare TalkTalk, attualmente in lotta contro il proprio governo che vorrebbe trasformarli in sceriffi del web al servizio dell’industria cinematografica. ยซร indubbiamente una vittoria dei provider, e una grande delusione per i possessori di contenuti protetti dal copyrightยป, ha commentato su Business Week un avvocato della Allens Arthur Robinson, studio legale specializzato in proprietร intellettuale. Mentre Cory Doctorow, noto scrittore e coautore del blog Boing Boing, nonchรฉ critico delle leggi sul copyright, esulta: ยซIl combattivo provider ha battuto quei ricconi di Hollywoodยป.ยซI provider non sono responsabili per i download illegali degli utentiยป I giudici australiani bocciano la causa intentata dai colossi di Hollywood e danno ragione a iiNet COPYRIGHT ยซI provider non sono responsabili per i download illegali degli utentiยป I giudici australiani bocciano la causa intentata dai colossi di Hollywood e danno ragione a iiNet Il portale iiNet Il portale iiNet MILANO – Sconfitta storica per Hollywood sul fronte della protezione del diritto dโautore. L’Isp australiano iiNet, portato in tribunale dagli studios per violazione del copyright, non puรฒ infatti essere considerato responsabile di quanto compiuto dai suoi utenti. Lo ha stabilito la corte federale di Sidney con una sentenza che potrebbe avere profonde ripercussioni nello scontro tra industria dellโintrattenimento da un lato e fornitori di connettivitร e servizi web dallโaltro. LE MOTIVAZIONI – La causa era stata intentata dai colossi della cinematografia americana – da Walt Disney a Paramount, da Universal Pictures a Warner Brothers, da Sony a 20th Century Fox โ contro il terzo maggiore provider australiano, iiNet: l’accusa era che non facesse nulla per impedire ai suoi utenti di scaricare illegalmente film attraverso il software BitTorrent. L’Isp si era difeso sostenendo che non era tenuto ad agire in base a presunte violazioni del copyright; che i suoi clienti, finchรฉ non venivano condannati da un tribunale, erano innocenti; e che sarebbe stato come fare causa a una compagnia elettrica per quello che fanno i suoi utenti con l’elettricitร . Il giudice Dennis Cowdroy sembra aver accolto queste osservazioni: ยซiiNet โ ha dichiarato โ non ha fatto nulla di piรน che offrire un servizio internet ai suoi clientiยป. Nรฉ altro doveva fare. CONSEGUENZE – Le reazioni non sono mancate, e non solo in Australia. Plaudono ad esempio gli Isp britannici โ riferisce il Guardian – e in particolare TalkTalk, attualmente in lotta contro il proprio governo che vorrebbe trasformarli in sceriffi del web al servizio dell’industria cinematografica. ยซร indubbiamente una vittoria dei provider, e una grande delusione per i possessori di contenuti protetti dal copyrightยป, ha commentato su Business Week un avvocato della Allens Arthur Robinson, studio legale specializzato in proprietร intellettuale. Mentre Cory Doctorow, noto scrittore e coautore del blog Boing Boing, nonchรฉ critico delle leggi sul copyright, esulta: ยซIl combattivo provider ha battuto quei ricconi di Hollywoodยป.