ROMA – ''Un nuovo stordente caso di capovolgimento e mistificazione della realta' gabellato per esercizio della professione giornalistica e del diritto di critica'' e ''una pagina di insensata enormita' polemica, che potrebbe risultare ridicola se non esibisse una tragica e tristissima maliziosita''': il quotidiano cattolico 'Avvenire', per mano del direttore Marco Tarquinio, risponde oggi in modo duro al nuovo attacco lanciato ieri dal 'Giornale' contro il cardinale arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi.
Il direttore del quotidiano dei vescovi, in un editoriale, sottolinea che i lettori del 'Giornale' ''hanno avuto il bis di un recente e incredibile attacco contro l'arcivescovo sferrato da una firma di peso. Qualche giorno fa il direttore in persona, Alessandro Sallusti, stavolta (e inaspettatamente) un ex direttore spesso veemente nella polemica, ma mai sguaiato, come Mario Giordano''.
''Fatto sta – prosegue – che l'incontro dei cresimandi con il 'loro' cardinale e' diventato l'argomento centrale di una livorosa e a tratti letteralmente insolente ricostruzione che lo ha sfigurato in comizio politico, nel quale il rosso della porpora e quello delle bandiere comuniste si sarebbero fusi e confusi, e in culmine di un magistero presentato addirittura come nemico della fede cattolica''.
Per Avvenire, il motivo di ''quella sventagliata di falsita''', risiederebbe ''nelle parole con le quali, a margine della festa, il Pastore della Chiesa Ambrosiana aveva risposto a chi gli aveva chiesto della folla scesa in piazza per l'elezione a sindaco di Milano di Giuliano Pisapia''.
''Una guerra piu' che mai senza senso'', la definisce Tarquinio, che dimostra da parte di chi la conduce l'incapacita' ''di ascoltare e capire chi gli e' cristianamente padre e maestro''.