“Pure qui? Non gli bastano Mediaset, la Rai e tutto il resto?”: le reazioni degli utenti di Facebook sono decisamente di sorpresa (non sempre positiva) dopo che il “Partito dell’amore” ha scoperto che anche Facebook, in fondo, non si può odiare. Dopo le elezioni il vento dell’amore dilaga e anche il social network merita più attenzione. Ecco così che Berlusconi parla per la prima volta su Facebook.
E lo fa dalla pagina del Giornale, regalando un’esclusiva non da poco al fratello Paolo (proprietario della testata). Il quotidiano spara l’apertura: “Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha inviato un messaggio ai lettori del Giornale dalla nostra pagina di Facebook. È la prima volta che il premier utilizza i social network per parlare ai cittadini e lo ha fatto per ringraziare gli elettori per l’esito di questa tornata elettorale”. Per ascoltare il messaggio basta cliccare sul banner “Diventa nostro fan su Facebook”, nella parte alta della home page del Giornale.it.
Il file è di tipo audio. Durata: 1 minuto e 54 secondi. “È con grande piacere che saluto le amiche e gli amici del Giornale”, inizia Berlusconi. I commenti si dividono. Ecco quelli entusiasti: “Presidente, lei è avanti”, “Grazie Presidente, condivideremo in rete il Suo saluto. A presto”, “Grande Presidente. Siamo con lei perché crediamo in lei. Siamo fiduciosi che lei riuscirà nel suo lavoro. Grazie, buon lavoro e continui sempre così come fatto finora e relizzare questa rivoluzione liberale”. Poi l’apprezzamento per la scelta del mezzo: “Presidente lei è troppo avanti! ma quale altro politico sarebbe andato su fb per parlare ai giovani???!!! nessuno direi! solo lei lo poteva fare!! è questa, secondo me, la sua marcia in più! grazie! buona Pasqua!”
Non mancano ovviamente i commenti critici: “Mediaset lasci stare YouTube”, “Berlusconi deve ritirare le denunce contro YouTube e contro Google altrimenti se ne vada, voi e il giornale compresi. Questo è luogo libero con regole internazionali e non ad personam”. C’è poi chi si dice stanco dei monologhi: “Silvio, non ne possiamo più dei tuoi monologhi; confrontati in una diretta tv con Bersani e Di Pietro, se ciò che racconti è vero”. Infine: “Ma riforme di cosa? Ripetete a vanvera”. Anche l’Italia “virtuale” di Facebook resta dunque divisa.