Fitofarmaci, un ritorno alla cura al naturale.
Dal regno vegetale la medicina attinse la massima parte dei suoi medicamenti e per lungo tempo furono quasi esclusivamente le piante a costituire la base di ogni terapia. Dal codice illustrato di Crateva, medico greco risalente al I a .C. a quello di Dioniso e degli altri antichi maestri passando alle numerose opere di medicina araba, a quelle del Medioevo e del Rinascimento, molti e diversi sono i trattati, e perfino i poemi, sulla virtù delle erbe.
Degna di particolare menzione è l’antica “teoria delle segnature” secondo la quale le piante venivano usate per curare quella particolare parte del corpo a cui potevano assomigliare: così le foglie dell’erba trinità (Hepatica nobilis o Anemone hepatica), trilobe e di colore vinaceo, si impiegava per curare i mali del fegato e così via. Nel secolo scorso si cominciò ad estrarre dalle piante i cosiddetti principi attivi, ossia quelle sostanze alle quali si riteneva fosse da attribuire l’azione curativa delle piante stesse; molti di tali principi furono poi ottenuti mediante sintesi. Per la loro più facile dosabilità e somministrazione, essi sostituirono ben presto le piante e le loro parti, usate in precedenza. Anche per le erbe, come per i farmaci, esiste la necessità di una commercializzazione e di un profitto che possono indurre l’erborista a forzare un pò psicologicamente al consumo, ma non esiste ancora un mercato di grandi proporzioni e la pressione di tipo commerciale è minore rispetto a quella dei prodotti chimici.
Le erbe, sono solo relativamente innocue in quanto, possono rivelarsi un valido aiuto nella cura di quei malesseri che ci affliggono nella vita quotidiana e gravi a sufficienza da indurci a ricercare un rimedio, ma non abbastanza gravi da poter essere chiamati malattie nel senso più serio del termine.
Curarsi con le erbe oggi non è segno di ingenuità, ma può essere una terapia efficace e alternativa.
Le erbe hanno proprietà preziose nella cura, di malattie provocate da disfunzioni dell’organismo come gli stati generali di intossicazione, le disfunzioni all’apparato gastro-intestinale o all’apparato uro-genitale, per gli stati d’ansia o d’apatia; mentre, nei confronti di una sintomatologia acuta, sono necessarie terapie d’urto, più proprie alla medicina ufficiale. Le terapie “dolci” basate sull’impiego delle piante medicinali, agiscono non solo contro il fattore o i fattori che sono la causa dello stato di malattia, ma rinforzano, le difese naturali dell’organismo, aiutandolo a reagire; l’effetto di tali terapie è più lento, ma sicuramente non meno efficace.