In gamba la Brambilla. Aveva capito la potenza dei grandi eventi e ne voleva uno tutto per se. Ma Balducci le disse…

Michela Brambilla, ministro per il Turismo, è una donna in gamba, svelta, bella, spigliata e decisa. Sa muoversi con decisione e anche con spregiudicatezza, come quando ha nominato il proprio compagno, Massimiliano Ermolli, commissario all’Aci di Milano.

Come dicevano una volta, la Brambilla nonostante la giovane età viene da lontano e sa anche dove andare: ha lavorato in tv, oggi la sua vita è la politica. Dagli esordi in tv alle più recenti azioni politiche che le sono state attribuite e che lei ha smentite, Michela Brambilla non è mai passata inosservata, perché conosce sempre le sue priorità, anche quando fa il saluto romano a una celebrazione del 2 giugno e quando, per una innocente foto di dopocena accanto a Daniela Santanché, non si è accorta che un capezzolo risultava visibile dalla scollatura.

Ma questi sono tutti episodi simpatici, divertenti, stravaganti, immorali scegliete voi l’aggettivo, ma nessuno tale da permettere di valutare a pieno l’abilità anche politica di Michela Brambilla, cosa che va detta a onor del vero, Silvio Berlusconi invece intuì subito.

L’episodio che ci deve fare riflettere è riferito in poche righe dai giornali di sabato mattina, annegate nei lunghi articoli dedicati alla richiesta dei pm di Perugia per un prolungamento delle indagini sulla cricca di Angelo Balducci, Diego Anemone & C.

Brambilla, un capezzolo da ministro. E il sorriso della Santanché

Anche se la Brambilla in realtà con quella vicenda sembra non entrarci proprio nulla e si ha quasi l’impressione che il pezzetto di intercettazioni che la riguarda sia stato messo lì forse per aumentare un po’ il peso di una serie di non notizie, in realtà se lo si legge con attenzione è come un lampo nel buio. Riferisce Antonio Massari sul Fatto quotidiano che dalla segretria dell’allora ministro Claudio Scajola un giorno partì una telefonata per Balducci, per avvisarlo che la Brambilla era interessata ai grandi eventi.

L’idea non è bizzarra, perché un ministero come quello del Turismo può trovare una sua ragione di essere ad esempio organizzando eventi che migliorino i rapporti con operatori privati e pubblici stranieri. L’inchiesta sul G8 con annessi e connessi di cricca ha rivelato che la gestione degli eventi può offrire nel bene occasioni di patronage politico, nel male anche qualcosa che prima o poi ti porta a a casa i carabinieri. In ogni caso un gran bel centro di potere.

La risposta di Balducci, nella cronaca di Massari, è netta: meglio lasciar perdere, perché quello è territorio dove razzolano direttamente da Palazzo Chigi.

La cosa, a quanto pare, finì lì.

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Marco Benedetto