NAPOLI – In Campania e al Sud Italia in generale si muore prima che nel resto del Paese: lo dice un’indagine condotta dall’Università di Torino. Il motivo dell’aumento della mortalità sarebbe da ricercarsi nelle condizioni ambientali.
Nel Mezzogiorno il livello di inquinamento è più alto, e di conseguenza è più alto il tasso di tumori.
Ma ci sono anche fattori socio-culturali: al Sud si muore prima perché si ha uno stile di vita non molto sano. Si fa poca attività fisica, si tende al sovrappeso, e non si fa sufficiente prevenzione.
Solo in Camopania nel 2011 sono stati diagnosticati 21mila nuovi casi di cancro, e 12300 persone ne sono morte.
“L’Italia ha grandi disuguaglianze che vanno colmate, anche intervenendo sugli sprechi, ha detto il ministro della Salute Renato Balduzzi. La discussione per il 2012 deve partire da qui, dove è più marcato questo problema che non può essere ridotto alla sola povertà di risorse”. Per il ministro “la soluzione non deve essere più ospedale o più ospedali, ma un continuum tra sanità territoriale, politica sociale, ambiente, urbanistica e ordine pubblico”.
Ad aumentare le disuguaglianze tra Nord e Sud ci pensa anche la mobilità passiva dei pazienti, cioè l’esodo che si verifica in Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, con i malati che lasciano la loro regione d’origine per farsi curare in strutture del Settentrione.
In questo la Campania è in controtendenza. Secondo quanto ha detto il governatore Stefano Caldoro “negli ultimi due anni ha ridotto del 10 per cento la quota di ammalati che ha scelto altre regioni per curarsi”.