Celiachia: una malattia sottostimata e che ancora espone chi ne e’ affetto a grossi disagi se vuole mangiar fuori casa, anche se cresce la consapevolezza tra ristoratori e pubblici esercenti. Secondo il ministero della Salute, sono oltre 100 mila gli intolleranti al glutine diagnosticati (17.700 in Lombardia), ma si stima che il loro numero reale ammonti a sei volte tanto e siano dunque mezzo milione i casi non riconosciuti.
E se cresce il numero di strutture di ristorazione attrezzate per un’offerta ‘gluten-free’ (quasi 2.500 in tutta Italia, compresi hotel, bar gelaterie e altro, aderiscono alla rete dell’Associazione Italiana Celiachia, 199 in Lombardia), sono ancora troppi, lamentano i celiaci, i ristoranti, le gelaterie e i bar che restano off-limits. Per sensibilizzare sul tema si e’ tenuta oggi a Fieramilano una tavola rotonda organizzata dall’Aic nell’ambito del salone dell’arte bianca A.B. Tech Expo, manifestazione dedicata a panificatori, pasticceri e pizzaioli. E proprio al settore dei laboratori artigianali si rivolge un progetto pilota promosso dall’Aic e che partira’ a gennaio in Lombardia. L’obiettivo: diffondere la conoscenza perche’ si avvii una produzione di prodotti freschi per celiaci, per i quali oggi esistono solo pasta, biscotti e pane industriali.
”Anche se – sottolinea Rossella Valmarana, presidente di Aic Lombardia – oggi mangiare senza glutine non e’ piu’ una cosa punitiva”. Sono infatti sempre piu’ vari gli alimenti prodotti dalle aziende e tra gli stand della fiera, ad esempio, c’e’ anche chi propone, ora che si avvicina il Natale, un panettone a prova di intolleranza alimentare.