ROMA – Quasi sette interventi (68%) su 10 di chirurgia estetica sono fatti per riparare ad errori derivanti da interventi precedenti; troppe giovanissime, molte minorenni, voglio sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica ignare delle conseguenze spesso 'indelebili', dei rischi e delle possibili complicanze post-operatorie.
E' quanto riferisce Carlo Flamigni, membro del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) nel corso del convegno 'ginecologia, medicina della riproduzione e ostetricia ambulatoriale apertosi oggi a Roma.
Anche i medici dovrebbero riscoprire l'etica della cura, e anche per questo il CNB sta lavorando a un documento sulla chirurgia estetica, afferma Flamigni. ''Giovanissime anche di 17 anni – spiega Flamigni – chiedono ai genitori di rifarsi il seno, o altre parti del corpo per uniformarsi ad un ideale estetico di bellezza rinunciando ad essere se stesse, condizionate da pressioni sociali, TV, cinema che dettano gusti e canoni estetici''.
Ma spesso le conseguenze per la salute sono ignare alle giovani, che non conoscono i rischi degli interventi cui si sottopongono, soprattutto quando si affidano a mani sbagliate.
''E' sul corpo che si concentra l'attenzione della maggioranza delle persone'', continua Flamigni, le giovanissime sono le piu' vulnerabili; basti pensare che una su tre non si piace, quasi una su 5 (17%) delle minorenni vorrebbe un seno piu' 'generoso'. E cosi' gli interventi di chirurgia estetica sono sempre piu' richiesti, con un forte aumento anche della ''imenoplastica'', con viaggi oltreoceano per ''ritrovare la verginita'''. E anche tra i maschi si fa strada il desiderio di bellezza a qualunque costo.
