ROMA – ”La brusca impennata della disoccupazione italiana proseguira’ perche’ permarranno le condizioni che l’hanno causata: perdite di posti di lavoro che si coniugano alla maggiore ricerca di impiego per compensare la caduta del reddito reale”. E’ lo scenario che indica il Centro studi di Confindustria nell’ultima analisi mensile.
Il Csc parla di un mercato del lavoro italiano ”in deterioramento”, evidenziando che a febbraio la disoccupazione e’ salita al 9,3% (+0,2 punti su gennaio), ”il livello piu’ elevato dal marzo 2001”. Era all’8,3% ad agosto. Il balzo si spiega con il calo degli occupati (-0,4% in sei mesi), ma soprattutto con l’aumento della forza lavoro (+0,8%): il minor reddito familiare – sottolinea il Centro studi di Confindustria – spinge piu’ persone a cercare un impiego. Ma le aspettative delle imprese, sia nel manifatturiero sia nei servizi, indicano ”nei prossimi mesi ulteriori riduzione di manodopera a causa della ricaduta nella recessione e delle ristrutturazioni rese ormai obbligate dal perdurare dei bassi livelli di attivita”’. Quanto alla cassa integrazione, le ore autorizzate – evidenzia inoltre il Csc – hanno gia’ iniziato a ”risalire rapidamente”: in febbraio +49,1%, seguito dal +21,6% in marzo, ”un incremento quasi cinque volte superiore rispetto a quello dovuto ai fattori stagionali. Il totale sfiora i 100 milioni”. In ”forte crescita”, rileva infine il Csc, i lavoratori in mobilita’: 152 mila a ottobre 2011, +20,9% in due anni.