ROMA, 18 OTT – ”Per tutti i nati antecedentemente al primo dicembre 2010 e di età superiore ai 12 mesi il test di screening più appropriato” è ”quello cutaneo alla tubercolina”. È quanto si legge nel parere espresso dal Consiglio superiore di Sanità, che ha valutato, come ha spiegato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, solo sul ”tipo” di screening più adatto.
Il ministro della Salute aveva avanzato la richiesta di parere al Css dopo che il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso del Codacons che chiedeva che fossero sottoposti a screening anche i bambini nati al Gemelli nel corso del 2010, durante cioè tutta la permanenza dell’infermiera malata di tbc nel reparto di neonatologia del Policlinico.
Ma il Consiglio superiore di sanità si è espresso solo in merito alla tipologia di screening più adatto secondo l’età dei bambini, sottolineando che ”un’eventuale positività” dei nati nel 2010 ”non può considerarsi sicuramente associata a un’esposizione ospedaliera, dal momento che andrebbero valutate tutte le altre potenziali fonti di infezione comunitaria, a cominciare dalla famiglia”.
Quanto allo screening effettuato fino ad ora, il Css ‘promuove’ la scelta del Gemelli di sottoporre i bambini al test del Quantiferon: ”Per i bambini di età inferiore ai 12 mesi – si legge nel parere – e per quelli nati nei tre mesi antecedenti a quello di nascita (marzo 2011) dell’unico caso con documentata malattia tubercolare” per il Css risulta ”opportuno procedere con i criteri di screening adottati per i bambini fino ad ora valutati, vale a dire sottoponendo tutti i bambini al Qft-Git e, in caso di positività al test tubercolino con metodo Mantoux (Tct), a rx toracica e a visita clinica”.