ROMA – Uno studio italiano pubblicato sulla rivista scientifica Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences Usa) dimostra che mangiare meno aiuta a mantenere il cervello più giovane. Ad attivare il meccanismo sarebbe una proteina chiamata Creb1.
Il “pulsante” molecolare Creb1 regola importanti funzioni cerebrali come la memoria, l’apprendimento, il controllo dell’ansia e diminuisce fisiologicamente con l’invecchiamento. Lo studio, condotto dall’Istituto di Patologia generale e di Fisiologia umana dell’Univeristà Cattolica di Roma, dimostra che la suddetta proteina può essere aumentata seguendo un regime alimentare ipocalorico.
Gli scienziati hanno condotto i primi esperimenti sui topi, la cui dieta è stata ridotta drasticamente del 30 per cento. Con un apporto calorico del 70 per cento i ratti hanno reso migliori performance cognitive e sviluppato più tardi alterazioni cerebrali, quali la malattia di Alzheimer. Infatti la dieta moderata aumenta l’attività di creb e accende nel cervello i geni delle sirtuine, note come le molecole della longevità.
