MILANO – Cade un’altra testa in Regione Lombardia, e cade una delle principali: il leghista Davide Boni si dimette dalla presidenza del Consiglio Regionale. Per l’annuncio ufficiale, scrivono Corriere della Sera e Repubblica, si dovranno attendere le 14 e una conferenza stampa indetta dallo stesso Boni, ma la decisione è oramai presa ed è confermata da una nota scritta dallo stesso presidente: ”In funzione di quanto ha fatto il mio Segretario federale, Umberto Bossi, che ha fatto un passo indietro per agevolare una serena condizione politica per il movimento, faccio anch’io un passo indietro, precisando che nessuno me l’ha mai chiesto, in totale autonomia”.
Secondo il Corriere della Sera Boni non sarebbe stato spinto alle dimissioni dal partito. Al contrario, nel vertice di via Bellerio di lunedì il presidente del Consiglio Regionale avrebbe ricevuto carta bianca sulla decisione da prendere.
Si profilano, quindi, “dimissioni per motivi personali”. Boni è indagato per corruzione nell’ambito di una vicenda per presunte tangenti incassate per i progetti immobiliari nel comune di Cassano d’Adda.
Dal Consiglio Regionale, dopo una serie di scandali, si sono già dimessi Renzo Bossi, e Monica Rizzi (Lega) e Stefano Maullu (Pdl). Il posto di Boni, secondo Repubblica, verrà preso da un giovane consigliere. In pole ci sarebbe Massimiliano Romeo, eletto nel collegio di Monza e Brianza.
La nota di Boni: ”Nessuno me l’ha mai chiesto” di dimettermi, ha spiegato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, dicendo di averlo fatto ”in totale autonomia, quindi, ed in assenza di qualsivoglia nuovo elemento riguardante le indagini che mi hanno mio malgrado coinvolto”. ”Dopo 22 anni di militanza – continua Boni nella nota – non posso e non voglio pero’ fare altro, ancora una volta, che seguire l’esempio del mio segretario federale, Umberto Bossi, al quale gia’ rimisi il mandato un mese fa. Se fa un passo indietro lui, diviene un imperativo morale per me seguirlo”.
L’esponente della Lega conferma infine che finora ha sempre avuto la fiducia di via Bellerio, dopo l’emergere dell’indagine per corruzione a suo carico, a inizio marzo: ”Il triumvirato sia in precedenza sia in occasione della riunione con i consiglieri regionali, durante la quale sono state discusse le dimissioni di Monica Rizzi, non ha mai chiesto le mie dimissioni, rinnovandomi la fiducia”. La stessa cosa che ”peraltro fin da subito la segreteria politica federale, alla quale ho dato le mie spiegazioni, mi ha concesso fiducia incondizionata, confermandola nel tempo”.
La conferenza stampa. ”Ho sentito un dovere in questo momento in cui il mio partito e’ continuamente sui giornali”. Davide Boni ha spiegato cosi’ le sue dimissioni da presidente del Consiglio regionale della Lombardia. ”Ne ho sentito il bisogno”, ha poi aggiunto l’esponente della Lega in una conferenza stampa, aggiungendo che ”non c’e’ stato altro, la mia situazione giudiziaria non e’ cambiata rispetto a 5 settimane fa” e ”sono estraneo” a quella vicenda.
Quella delle dimissioni, ha aggiunto, è stata una ”scelta maturata nel tempo, sofferta, che ho preso io con la mia famiglia. E per una volta non ho obbedito ne’ a Maroni, ne’ a Calderoli ne’ a Bossi”. Il presidente dimissionario del Consiglio regionale della Lombardia ha ricordato di aver ricevuto ”anche ieri la fiducia” dei triunviri della Lega e di aver incontrato in via Bellerio anche Umberto Bossi. ”Maroni e Calderoli – ha concluso – sono stati i primi a telefonarmi oggi per ringraziarmi”.
”Se devo essere polemico, il mio pensiero va a Nichi Vendola e Vasco Errani”: ha poi risposto Boni a chi in conferenza stampa gli ha chiesto un parere sulle polemiche che riguardano le scelte di Filippo Penati. Il presidente ha fatto riferimento ai due governatori del centrosinistra che sono indagati e non si dimettono. ”Io il passo l’ho fatto – ha aggiunto l’esponente della Lega – qualcun altro evidentemente non se la sente”.