“E’ falso l’allarme mucca pazza”. Istituto Superiore Sanità spegne le paure

Per l’Istituto Superiore di Sanità non c’è nessun allarme “mucca pazza”. Il timore era sopraggiunto dopo che un uomo di 65 anni era morto nei giorni scorsi a Lanciano, in provincia di Chieti, con sintomi riconducibili a quelli del temuto morbo.

Secondo il professor Maurizio Pocchiari, responsabile del servizio di sorveglianza su questa malattia dell’Istituto Superiore di Sanità, «in questi casi si rischia sempre che si crei un panico ingiustificati, ma le mucche non c’entrano niente».

«Casi come questo» chiarisce l’esperto, «si presentano almeno 80-90 volte all’anno in Italia e sono da ascrivere alla cosiddetta forma “sporadica” del morbo di Creutzfeldt-Jacob, che non hanno nulla a che fare con il consumo di carne».

Pocchiari sottolinea che «già l’età e il fatto che il decorso sia stato così rapido indica che si tratta di una forma sporadica. Infatti questa forma colpisce di solito (anche se non sempre) persone dopo i 60 anni e ha una evoluzione piuttosto veloce. La forma invece conosciuta come della “mucca pazza” in genere, anche se non obbligatoriamente, colpisce persone parecchio più giovani e ha un decorso più lento e subdolo».

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Alberto Francavilla