Errori e liste d’attesa: il Sistema sanitario nazionale si sta sfaldando

ROMA – Errori medici, lunghe liste di attesa, servizi sanitari in diminuzione, tagli ai posti letto negli ospedali e pronto soccorso carenti. E’ la fotografia del Sistema sanitario nazionale (Ssn) sulla base delle segnalazioni dei cittadini, raccolte nel XIV Rapporto Pit Salute 2011 del Tribunale per i diritti del malato- Cittadinanzattiva presentato oggi. Un Rapporto dal titolo emblematico: ‘Diritti al taglio’, perchè “le politiche economiche, sociali e sanitarie messe in atto in questo periodo – denuncia il Tdm – stanno di fatto smantellando il nostro sistema di Welfare”. E sono proprio i cittadini a lanciare l’allarme: “Segnalano con forza – afferma la coordinatrice nazionale Tdm Francesca Moccia – che il nostro Ssn va sfaldandosi”. Insomma, “i livelli essenziali di assistenza (Lea) – denuncia il Rapporto, che prende in esame 23.524 segnalazioni di cittadini dal 1 gennaio al 31 dicembre 2010 – non sono più essenziali ma ‘possibili’, non sono più ciò che deve essere garantito ma ciò che può essere garantito con le risorse disponibili”.

Un allarme colto dal ministro della Salute Ferruccio Fazio: “Sono fermamente convinto che il prossimo governo, e lascio questa come una ‘volonta’ testamentarià – ha commentato in occasione della presentazione del Rapporto – debba far passare finalmente i nuovi Lea, che risolverebbero davvero una serie di problemi”.

– ERRORI MEDICI E LISTE ATTESA PRIME LAMENTELE ITALIANI: Perdurano ‘problemi storici’ come i presunti errori sanitari (è la prima voce con il 18,5% delle lamentele dei cittadini, +0,5% sul 2009) e i lunghi tempi di attesa (16% contro il 15% del 2009). Così, si attende anche un anno per una mammografia, 15 mesi per la moc e 10 mesi per una tac, con gli esami diagnostici per l’area oncologica che registrano i tempi di attesa maggiori. Crescono inoltre le segnalazioni sulle difficoltà di accesso ai servizi (dal 5,5% al 10% nel 2010).

– TROPPA DISATTENZIONE DA INFERMIERI E PERSONALE: Il raddoppio delle segnalazioni sulle disattenzioni del personale sanitario, che passano dal 5,8% del 2009 al 12,9% del 2010, è uno dei dati più eclatanti emersi dal Rapporto. Per contro, i cittadini segnalano meno i presunti errori diagnostici e terapeutici, che dal 63% del 2009 sono scesi al 58,9%. Gli errori terapeutici sono stati segnalati in una percentuale maggiore di quelli diagnostici (rispettivamente 55,3% e 44,7%). Ortopedia, chirurgia e oncologia sono le aree più a rischio di errori in terapia, mentre per la diagnosi i maggiori rischi si concentrano in oncologia, ortopedia e ginecologia-ostetricia.

– STRUTTURE FATISCENTI E POCA ASSISTENZA TERRITORIALE: Le segnalazioni di strutture fatiscenti passano dal 20,2% al 27,5% nel 2010 e peggiorano anche le condizioni igieniche delle strutture (da 43,4% a 46,9%). E sale il dato relativo al deficit delle strutture di assistenza residenziali, dal 12,8% al 18,5%.

– PRONTO SOCCORSO CARENTI E 2 ANNI PER CERTIFICATI INVALIDITA’: A soffrire dei tagli è maggiormente l’area della emergenza-urgenza, con le segnalazioni che passano dal 29,8% del 2009 al 41,4% del 2010. E carente è giudicata l’attività dei pronto soccorso, soprattutto per le lunghe attese (42,1%). Tra le denunce dei cittadini anche quella relativa ai tempi per il riconoscimento di invalidità ed handicap: per ottenere la finale erogazione delle indennità economiche si aspetta in media 2 anni e 2 mesi.

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Lorenzo Briotti