ROMA – Sono 3-4mila ogni anno i decessi registrati in Italia per patologie correlate all'esposizione ad amianto, ma in ben il 15% dei casi la causa e' da 'esposizione ignota'. Il dato e' confermato dal ministro della Salute Renato Balduzzi.
''In Italia – sottolinea il ministro all'ANSA – l'uso industriale dell'amianto e' cessato completamente dal 1994, con l'entrata in vigore della legge 275/92. Ma si continua a morire''.
Complessivamente, precisa Balduzzi, ''la mortalita' per le malattie asbesto-correlate, cioe' mesotelioma, tumore al polmone, alla laringe, all'ovaio, per citare solo le piu' rilevanti, si stima essere tra i 3 mila e i 4 mila casi all'anno ad esposizione pregressa ad amianto, e non solo in settori produttivi ben conosciuti, come l'edilizia, la metalmeccanica, la cantieristica navale e ferroviaria. Nel 15% dei casi infatti – avverte – si parla di 'esposizione ignota'''. E' dunque fondamentale, conclude Balduzzi, ''considerare l'amianto un problema nazionale''.