Facebook: dopo i gemelli Winklevoss, l’italo-americano Paul Ceglia contro Zuckerberg

NEW YORK – I gemelli Tyler e Cameron Winklevoss hanno perso l'appello contro Marck Zuckerberg, ma per il creatore di Facebook l'incubo non sembra terminato. Un italo- americano dello Stato di New York, Paul Ceglia, sostiene che un contratto stipulato nel 2003, quando Zuckerberg aveva 18 anni, lo autorizza a ottenere una quota dell'84% del Social Network che ''pesa'' per diversi miliardi di dollari. Fino a ora Ceglia, un ex venditore di truciolato di legno condannato in passato per truffa, non godeva di grande credibilita' e si era gia' parlato del suo caso, anche sulla stampa britannica. Ma come scrive oggi il New York Times, Ceglia ha ora affidato il caso a un grosso studio legale internazionale, il Dla Piper, e nei documenti raccolti dagli avvocati ci sono una serie di email che potrebbero risultare imbarazzanti. I legali non hanno ancora presentato gli originali delle email (intendono farlo soltanto di fronte al tribunale) e Facebook sostiene che siano state inventate di sana pianta, pur riconoscendo che nel 2003 Zuckerberg e Ceglia avevano firmato un contratto. Ceglia spiega di aver aspettato cosi' a lungo solo perche' si era dimenticato dell'esistenza del contratto, da lui ritrovato per caso quando la sua azienda e' finita in bancarotta. Secondo il Nyt, c'e' il rischio che la storia di Facebook, che ha ispirato un film di successo, ''The Social Network'', e almeno due libri, debba essere riscritta, visto che con il ricorso di Ceglia, saranno emersi elementi nuovi e sconosciuti, qualunque ne sara' l'esito. Facebook riconosce che Zuckerberg aveva lavorato per Ceglia, il quale aveva firmato un contratto di 1.000 dollari come programmatore. Ma il linguaggio delle email non sarebbe quello generalmente usato da Zuckerberg, secondo il suo entourage. In sintesi, Ceglia sostiene di aver continuato a lavorare con Zuckerberg e di essere stato lui in particolare a suggerire di trasformare ''The Face Book'', in ''Facebook''. L'ex venditore di truciolato chiede il 50% del social network, pur sostenendo che il contratto da lui firmato lo autorizzi ad appropriarsi fino all'84%. Nei giorni scorsi, un tribunale californiano aveva bocciato il ricorso che i gemelli Winklevoss, due vogatori di livello olimpico, hanno presentato contro il creatore di Facebook, accusandolo di aver rubato loro l'idea del popolare social network mentre studiavano a Harvard, e soprattutto di essersi arricchito alle loro spalle, visto che Zuckerberg ''pesa'' qualcosa come 13,5 miliardi di dollari. Una Corte d'Appello di San Francisco, in California, ha stabilito che il risarcimento stimato in 65 milioni di dollari ricevuto dai gemelli nel 2008 e' equo e che i due non hanno il diritto di contestare un accordo raggiunto in precedenza. .

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