Aggirato in questo modo il punto numero uno all’ordine del giorno della riunione, il resto viene da se. L’ad del Lingotto ripete ai ministri il piano che già aveva annunciato ad aprile: 20 miliardi di investimenti e la produzione di 1,4 milioni di auto in Italia nel 2014. Dove verranno investiti quei 20 miliardi e con quali modelli la Fiat intende raggiungere tra tre anni una produzione che è doppia rispetto agli attuali 650 mila pezzi? “Molte cose – si è giustificato il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani – la Fiat non ce le ha volute dire per comprensibili ragioni di riservatezza e per non dare un aiuto involontario alla concorrenza”.
Ma, ha garantito lo stesso ministro, “la Fiat sta investendo a Pomigliano e Mirafiori, e ora anche in Abruzzo e alla ex Bertone”. Interventi che, sommati, equivalgono a un impegno leggermente superiore ai 3 miliardi.
Chi si attendeva notizie nuove dal faccia a faccia Berlusconi-Marchionne è rimasto deluso. Curiosamente su questo punto si è ricreata ieri una momentanea unità tra sindacati, per il resto divisi su tutto: “Tanto rumore per nulla”, commenta con citazione shakesperiana il leader del Fismic, Roberto Di Maulo. “L’incontro di palazzo Chigi è una passerella”, sintetizza per la Cgil, Susanna Camusso. Nei giorni scorsi il leader della Uil, Luigi Angeletti, aveva profetizzato: “Sarà un teatrino”. Ieri ha confermato: “Marchionne ha annunciato al governo impegni già presi a suo tempo con i sindacati”. […]
