NEW YORK- Dopo la chiusura imposta a Megaupload e le manette al guru Kim Schmitz che rischia fino a 50 ani di galera, File Sonic (250 milioni di pagine viste al mese) si spaventa e blocca il file sharing dal suo sito.
Per adesso si tratta di una sospensione momentanea del servizio di condivisione, ma non è detto che la decisione venga revocata presto, vista l’aria che tira negli Stati Uniti in materia di copyright e censura web dopo la legge SOPA che ha scatenato la serrata di Wikipedia, Skype e gli altri grandi colossi della rete.
Sulla homepage del sito si legge una comunicazione: “Tutte le funzionalità di condivisione su Filesonic sono ora disbilitate. Il nostro servizio può essere utilizzato solo per caricare e recuperare file che avete caricato personalmente. Se questo file vi appartiene, effettuate il login e scaricatelo direttamente dal file manage”.
Gli abbonamenti sono stati congelati e c’è chi dice che il sito stia già facendo pulizia dei file che potrebbero essere ritenuti compromettenti dall’Fbi americana.
Sulla scia di File Sonic hanno agito anche altri portali di streaming come Videobb, Videozer e Fileserve. La prossima frontiera sarà l’eliminazione dello scambio di file o l’effetto Dropbox durerà solo per poco?
Intanto ”alla luce dei recenti eventi”, il leader dei democratici nel Senato degli Stati Uniti Harry Reid ha deciso di rimandare il voto sulla controversa legge antipirateria in internet. Reid non ha precisato né quando sarà messo nuovamente in calendario il voto, né quali siano i ”recenti eventi” che lo hanno indotto a soprassedere per il momento, ma di certo si riferiva alla vera e propria rivolta nel web che negli ultimi giorni ha assunto le forme più diverse. La legge nel mirino della rete è composta da due testi diversi: il Sopa (Stop Online Piracy Act) e il Pipa (Protect Ip Act), entrambe ideati per arginare la diffusione ‘pirata’ di contenuti protetti dal copyright.
