Fisioterapisti, gli abusivi sono il doppio di quelli veri

ROMA – Metà dei fisioterapisti in circolazione sono falsi, senza gli attestati necessari al mestiere. L’allarme lo lancia Antonio Bortone, presidente dell’Aifi, Associazione di Fisioterapisti accreditati presso il Ministero della Salute.

Per difendersi l’Aifi suggerisce alcune regole: “Chiediamo ai nostri colleghi medici – spiega Bortone – di tenere sempre in allerta il paziente su questo rischio, di consigliare direttamente il nome di un fisioterapista vero, abilitato, serio. Di essere i primi loro ad informarsi sugli operatori presenti sul territorio, di contattarci in caso di dubbi”. E comunque ecco le quattro regole fondamentali che possono aiutare i cittadini ad avere una ragionevole certezza di essere in buone mani, e non in senso metaforico. 1) Verificare che il titolo di laurea sia stato rilasciato dall’Università Italiana e, in caso di titolo estero, che abbia ottenuto il riconoscimento dal Ministero della Salute. 2) Verificare l’iscrizione ad una delle associazioni rappresentative dei fisioterapisti, definite per decreto ministeriale. 3) Verificare se, durante la visita fisioterapica, è richiesta la visione della documentazione clinica esistente. 4) Chiedere sempre il rilascio della corrispondente ricevuta fiscale, in caso di libero professionista.

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Elisa D'Alto