Fnsi: "Class Editori si metta subito in regola con gli stipendi"

ROMA – ''La Giunta della Fnsi, insieme con la Consulta di Presidenti e Segretari delle Associazioni regionali di stampa, e' al fianco di tutti i giornalisti di Class Editore e condanna fermamente il comportamento e gli atti dell'editore''. Lo dichiara il sindacato dei giornalisti, chiedendo ''l'immediata restituzione ai giornalisti di quanto indebitamente trattenuto nelle buste paga di marzo''.

''La prima operazione – prosegue la Fnsi -, gia' denunciata dal Sindacato come 'illegittima' e 'incomprensibile', era avvenuta nel 2009: una richiesta a giornalisti e dipendenti del gruppo Class di taglio volontario e su base individuale degli stipendi, con la promessa di evitare interventi piu' traumatici sugli organici aziendali, poi invece puntualmente avvenuti.

Nel secondo semestre del 2011, infatti, e' stata chiusa la testata Campus ed e' stato chiesto lo stato di crisi, con attivazione della cigs, anche per la testata Case & Country.

Adesso, pero', il gruppo Class Editori, quotato alla Borsa di Milano e destinatario di contributi statali (per la testata ItaliaOggi, organizzata in cooperativa), e' andato ben oltre. Dopo aver proposto, a fine 2011, un'analoga decurtazione volontaria degli stipendi, definito dall'azienda 'Accordo Cooperazione & Solidarieta' 2012-2013', l'editore ha deciso unilateralmente di tagliare le buste paga anche dei giornalisti che non avevano assentito alla richiesta di riduzione dei compensi''.

''Un atto gravissimo – afferma il sindacato -, che lede diritti primari dei dipendenti, malamente giustificato invocando un discutibile 'principio di adesione indiretta' e una presunta 'equita' che deve essere rispettata'. E questo nonostante un bilancio consolidato 2011 chiuso con un mol di 12,2 milioni di euro e un utile netto di 5,6 milioni, con ricavi in crescita del 10,7% a 141,3 milioni di euro e raccolta pubblicitaria in aumento dell'8%''.

La Fnsi ''da' quindi mandato alla Segreteria di procedere, sentito il parere dei legali, con le Associazioni Regionali di Stampa aventi titolo, a ogni azione anche giudiziaria per la tutela dei colleghi, nonche' di trasferire la documentazione raccolta alla Consob e alla Presidenza del Consiglio per le opportune valutazioni''.

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Daniela Lauria