Formigoni: “Non ho preso soldi, con Daccò erano vacanze di gruppo”

Roberto Formigoni (LaPresse)

MILANO – “Erano vacanze di gruppo”, come ne fanno tanti italiani, quelle di Roberto Formigoni con Pierluigi Daccò, l’uomo d’affari in carcere da novembre per l’inchiesta sul San Raffaele e da venerdì scorso destinatario di un altro ordine di custodia cautelare, questa volta per le indagini sulla Fondazione Maugeri. Questa, almeno, la tesi del Governatore della Lombardia rispetto alla diffusione delle fatture che secondo il fiduciario di Daccò sarebbero state dei pagamenti per le vacanze di Formigoni.

Quanto al Corriere della Sera, che ha tirato fuori storia e fatture, Formigoni se la prende con gli estensori dell’articolo, Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella, definendoli “tristi e malinconici”.

”Nessun problema, nessuna irregolarità, ma soprattutto nessuna regalia: non ho mai ricevuto neppure un euro da nessuno” ha poi tagliato corto davanti ai giornalisti il presidente della Regione Lombardia . ”Dov’e’ il problema?” ha detto Formigoni precisando di conoscere ”il signor Dacco’ da 30 anni” ma di essere solito ”fare vacanze di gruppo, come tutti gli italiani”, occasione in cui al ritorno ”si fanno i conti” di quanto speso durante il soggiorno.

E ”nel gruppone – ha proseguito – c’era anche lui (Dacco’, ndr) ma è ovvio che ciascuno fa il suo mestiere, le persone sono libere e indipendenti” ”Quello che è grave – ha quindi allargato il discorso – è la speculazione politica, il fango, l’attacco mediatico contro Roberto Formigoni e la Regione Lombardia, da cui mi difendero”’. Secondo il governatore, infatti, il ”nostro buon governo dà  fastidio a molti e in questo momento di crisi della politica a livello nazionale evidentemente c’e’ chi ha interesse a indebolire e denigrare l’ amministrazione italiana piu’ forte dopo il governo”.

Intanto fonti della Procura hanno fatto sapere che Formigoni non è indagato per l’inchiesta con al centro la Fondazione Maugeri. ”Non è implicato nessuno della Regione Lombardia – ha detto Formigoni il governatore ai giornalisti -. Sono implicate due aziende private e due privati cittadini che ci tirano in ballo in maniera del tutto ingiustificata: da quel che leggo tendono ad usarmi come paravento e tutelero’ la mia onorabilita”’. Quindi ha invitato chi accusa a ”raccontare le cose come stanno senza farsi scudo” con il suo nome. ”Non e’ stato e’ stato sottratto un euro di denaro pubblico – ha ripetuto per l’ennesima volta – e quindi non si puo’ parlare di scandalo della sanità lombarda”.

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Emiliano Condò