Il giornale, acquistato l’anno scorso dal miliardario russo Alexandre Pougatchev, non riesce a ritrovare lo slancio perduto, ed e’ da lungo tempo in forte perdita. ”Le vendite, 70.000 copie al giorno, non decollano – aveva ammesso il ricco moscovita qualche tempo fa -. Perdiamo denaro, non 3 milioni di euro al mese come ho letto sulla stampa ma un po’ piu’ di un milione”.
Pare al momento scongiurata l’ipotesi peggiore, la dichiarazione di fallimento, ma i sindacati restano preoccupati. ”Pougatchev ha gia’ investito un sacco di soldi – ha spigeato all’agenzia France Presse un delegato, Stephane Paturey – 60 milioni di euro, a perdere. Difficile dire se continuera’ ad investire”.
Fondato nel 1944 come foglio underground durante l’occupazione nazista della Francia, il giornale è andato a gonfie vele negli anni cinquanta e sessanta, ma poi è coinciato il declino, con frequenti cambi di proprietà. Nel 2006 è stato rilanciato come tabloid populista, ma il canbiamento non ha avuto il successo sperato.