ROMA ā Eā scontro tra governo e Pdl sulle frequenze tv. La commissione Finanze della Camera ha infatti approvato lāemendamento che supera il beauty contest per lāasta delle frequenze tv. Il Pdl ha votato contro perchĆ©, spiega lāAnsa, ha trovato depositato un emendamento, presentato dal governo che non era concordato. I lavori sono stati sospesi per verificare se era possibile modificarlo. Poi, alla ripresa, ĆØ stata ventilata anche lāipotesi che il governo ritirasse lāemendamento, come richiesto da alcuni per esaminare la materia in un provvedimento con più tempo.
Il governo ha invece confermato lāemendamento, ĆØ stato dunque messo ai voti ed ĆØ passato con il voto contrario di Pdl e Grande Sud. Senza beauty contest e con lāattuale limite di cinque multiplex a emittente esiste il rischio concreto che nellāattuale formulazione Rai e Mediaset non potranno partecipare allāasta. Fuori dalla Commissione ha vigilato sui lavori tutto il tempo lāex ministro Paolo Romani (Pdl) che, alla fine dei lavori, ha anche detto al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che era stata portata al voto una norma non concordata.
āVorrei parlare di una leggerezza del governo, ma forse eā molto di piuāā, ha proseguito Romani, spiegando di aver ādovuto avvertire il segretario e i capigruppo di quello che eā successoā e che ādopo aver concordato il testo, ci siamo trovati a sorpresa davanti ad unāaltra formulazioneā.
Romani ha quindi aggiunto: āAvevamo concordato un testo con il governo e il ministro Passera lo ha modificato dāaccordo con il Pd. Abbiamo tentato una mediazione per rimediare al pasticcio di questo ministro, ma il Pd non lo ha permesso. Eā grave, se ne parleraā nel vertice di stasera (ieri sera, ndr)ā. Nel vertice, in realtĆ , il tema ĆØ stato appena sfiorato e lo āscontroā, per ora, ĆØ rimandato a giovedƬ quando Monti incontrerĆ Berlusconi.
āAvevamo concordato con il governo un testo, e ci siamo trovati di fronte a sorpresa un altro testo ā prosegue Romani ā Abbiamo tentato una mediazione per eliminare parzialmente le modifiche che il ministro Passera riteneva formali, ma in realtaā formali non erano. La gara economica cosiā come eā congegnata impediraā a Rai e Mediaset di partecipare per via del richiamo al tetto sui cinque multiplex. Nel testo iniziale questo riferimento non cāera, si lasciava ogni valutazione ad un periodo successivo. Lāaverlo inserito avraā conseguenze sulla riuscita della garaā.
āNon capisco le ragioni del dietrofront del PdL che ha votato contro senza neanche presentare subemendamenti. Non vorrei che si aspettassero unāasta col truccoā. CosƬ Paolo Gentiloni, responsabile per lāagenda digitale del Partito Democratico. āLa motivazione del no ā aggiunge ā eā infatti che lāemendamento del governo richiama il tetto massimo di cinque per ciascun detentore di multiplex; tetto fissato, dāintesa con lāUe nel bando per il beauty contestā. āIl Pdl ā prosegue ā sperava che nel passaggio dal beauty contest allāasta il tetto antitrust si perdesse per strada, consentendo magari a Mediaset di passare dagli attuali quattro multiplex non a cinque, ma addirittura a sei o sette? Cosiā non poteva essere, ovviamente, non sarebbe concepibile neanche per lāUe unāasta che moltiplicasse senza limiti le posizioni dominanti. E bene ha fatto il governo a non subire i ricattiā.