E’ in dirittura d’arrivo il regolamento dell’AgCom per la gara sui cinque multiplex per la trasmissione in digitale terrestre. Il Consiglio in programma domani dovrebbe licenziare il testo e trasmetterlo al governo, dopo aver ricevuto il parere favorevole della Commissione europea sulle modifiche apportate a seguito del via libera all’ingresso di Sky.
Bruxelles precisa che si riserva di verificare il rispetto dei criteri di apertura, trasparenza e non discriminazione nel prosieguo della gara. La lettera, giunta il 17 novembre scorso dagli uffici del commissario Ue all’Agenda digitale Neelie Kroes, non solleva rilievi nei confronti della delibera messa a punto dall’Autorità il mese scorso, ma avverte che Bruxelles si riserva di valutare il disciplinare che sarà messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico. In programma c’è anche l’asta sulle reti della telefonia dalla quale il governo spera di ricavare una cifra di poco inferiore ai tre miliardi di euro.
Il regolamento dell’Agcom prevede che Sky partecipi alla gara per i multiplex nel gruppo dei nuovi entranti, dove sono in palio tre reti. Rai, Mediaset e Telecom, già presenti sul digitale, potranno invece gareggiare a parte per le altre due reti. Trattandosi di un beauty contest, una competizione nella quale si valuta la qualità dei piani editoriali, è prevedibile che i soggetti più forti si impongano. Le indiscrezioni assegnano un multiplex a testa a Sky, Mediaset e Rai, mentre a Telecom potrebbe andare la sesta rete in palio, quella per la tv in mobilità.
La decisione finale spetterà al governo ed è proprio questa discrezionalità, ritenuta eccessiva, alla base della contrarietà di alcuni commissari di minoranza che dovrebbero votare no al regolamento. La riunione di domani si annuncia accesa anche su altri fronti. All’ordine del giorno c’è l’avvio della consultazione pubblica sul regolamento per il diritto di autore su Internet. La bozza, che dovrebbe essere sottoposta alla valutazione del mercato, prevederebbe la rimozione dei contenuti non autorizzati e sanzioni in caso di violazione.
Un’impostazione anche in questo caso non gradita ad una parte dei commissari, che contestano il meccanismo generalizzato di tutela. Domani e’ atteso il via libera anche al regolamento per le web tv e le web radio. Il provvedimento, avversato dall’opposizione e da buona parte del mondo di Internet, dovrebbe prevedere l’obbligo di una dichiarazione di inizio attività con un costo di autorizzazione ancora da stabilire. Sarebbe gia’ stata definita la parte riguardante le emittenti web lineari, cioe’ con palinsesto, mentre su quelle non lineari, cioè basate sull’on demand, sarebbe stato trovato un compromesso che prevede l’esclusione delle micro web tv, come quelle dei blogger, e la regolamentazione solo delle emittenti che svolgono un’attivita’ in qualche modo paragonabile con quella delle altre piattaforme.