E’ piercing-mania tra i giovani. La moda di farsi forare la pelle per introdurvi anelli o altri oggetti in metallo non conosce crisi nel nostro Paese, visto che ben un giovane su 3 ha un piercing. Il tutto andando incontro a rischi per la salute visto che il 76% dei giovanissimi si rivolge a operatori irregolari.
A fare il punto su questa tendenza sono i medici della Societa’ italiana di igiene, riuniti a Venezia per il loro 44esimo congresso. Secondo uno studio dell’universita’ Parthenope di Napoli, condotto su un campione di 9.322 studenti, il 31,3% degli adolescenti ha un piercing e l’11,3% un tatuaggio, mentre il 33% degli universitari ha un buco sulla pelle e il 24,5% un tatuaggio. In generale il piercing e’ piu’ frequente nel sesso femminile, e l’eta’ in cui si decide di lasciare un segno indelebile sulla propria pelle e’ abbastanza precoce: 13 anni per il piercing e 15 per il tatuaggio negli adolescenti. La motivazione piu’ frequente (25,7%) e’ perche ”sono di moda” tra i giovani, mentre per i piu’ grandi e’ ”non so” (22,4%).
E anche se il 79,4% degli adolescenti e l’87,2% degli universitari dica di conoscere i rischi infettivi, si tratta di conoscenze lacunose, visto che solo il 3,5% dei giovanissimi e il 15% degli studenti piu’ grandi e’ in grado di individuare tutte le infezioni virali trasmissibili con queste metodiche. E per quanto riguarda i rischi non infettivi, solo il 2,2% dei giovanissimi e il 3,4% degli universitari considera anche allergie, cicatrici e cisti.
Ma il dato piu’ preoccupante e’ che il 76% degli adolescenti e il 33% degli studenti piu’ grandi si sia rivolto a operatori non autorizzati. Il che si riflette anche sui rischi cui vanno incontro i piu’ giovani, visto che solo il 6,9% ha firmato un consenso scritto, e il 27,9% di loro ha riferito che sono stati impiegati strumenti sterili e aghi monouso, contro il 70,3% degli universitari. ”E’ proprio non andando da tatuatori abusivi – spiega Gaetano Fara, professore emerito di Igiene alla Sapienza di Roma – che si evitano i rischi per la salute. Da evitare sono i tatuaggi enormi, perche’ fanno aumentare il rischio di infezioni, e il piercing a capezzoli, naso e grandi labbra, perche’ possono essere strappati involontariamente e provocare fistole, oltre ad aids ed epatite nei casi peggiori – conclude Fara – Purtroppo i tatuatori illegali sono tanti, almeno il 50%. Spesso sono persone che lavorano sulla sabbia o per terra, in modo improvvisato e non in grado di fare un buon servizio”.
