Commenti, video, foto, blog, tweet. I giornali online usano riempire le proprie pagine di ingombranti stratagemmi per attirare più click possibili e quindi più pubblicità. Ma la maggior parte delle volte, come nota Eric Pfanner sul New York Times, questi contenuti multimediali sono solo di ostacolo alla lettura e gli introiti degli annunci non decollano. Così il Times e il Sunday Times, che a breve inaugureranno i nuovi siti web, sono alla ricerca di qualcosa di diverso. Dal mese prossimo, infatti, i giornali hanno previsto che l’accesso alla versione online sarà a pagamento: 1 sterlina al giorno (o 1,45 dollari) o 2£ a settimana.
Facciamo due calcoli. Secondo quanto rivelato dagli stessi giornali, i due siti del Times e del Sunday Times vantavano oltre 21 milioni di visitatori al mese. Un sondaggio di Wiggin ha invece rivelato che il 9 per cento degli utenti web inglesi sarebbe disposto a pagare l’accesso ai due siti. Il 9 per cento di 21 milioni di sterline sono circa 2 milioni di sterline. Da sommare alle oltre 15 milioni di sterline che gli analisti stimano come i guadagni provenienti dalla pubblicità.
Rispetto alle tradizionali testate on-line, i nuovi siti dei giornali di Murdoch sono differenti: le concessioni per gli inserzionisti o motori di ricerca sembrano minime e sono più facili da navigare. In particolare, il nuovo sito del Sunday Times è particolarmente evidente visivamente, con una forte enfasi sulla fotografia: cliccando su un articolo che porta in primo piano in una scatola separata, con tutto il resto della pagina avvolta in uno schermo grigio scuro che rende più facile la lettura. I siti non sono del tutto retrò: i clienti paganti avranno anche accesso a nuove funzionalità come la video-chat con i giornalisti. Ma l’esperienza complessiva, assicura Eric Pfanner, è più come leggere un giornale.
Sono molte le testate che stanno ripensando alle proprie strategie online, ad esempio con l’introduzione di prodotti digitali che assomigliano di stampa, sul Web o su altri dispositivi portatili come l’Apple iPad o Amazon Kindle. Venerdì scorso, giorno della sua uscita in Gran Bretagna, il Times ha introdotto una versione per iPad che costa 10 sterline al mese. Sfortunatamente, i clienti non potranno pagare l’abbonamento assieme a quello per il giornale online ma saranno costretti a farlo separatamente.
Ma, si chiede Eric Pfanner, i nuovi siti e l’applicazione per l’iPad valgono il loro costo? La prova gratuita è una cosa, dover usare la propria carta di credito è un’altra. “Ci dovrò pensare”, conclude amaramente.
