Google “spiava” le nostre abitudini con Safari, il browser di Apple

foto LaPresse

ROMA – Google spiava i comportamenti, le predilezioni, i siti frequentati dei suoi utenti utilizzatori del browser Safari. Praticamente tutti coloro che dispongono di un prodotto Apple: il Mac, l’iPhone, l’iPhad navigano su Internet attraverso il programma Safari: lo ha scoperto il Wall Street Journal, che denuncia questa sistematica violazione della privacy nonostante le assicurazioni e i protocolli di sicurezza pubblicizzati dal più famoso motore di ricerca al mondo. “Don’t be evil” è il motto della azienda, letteralmente non comportatevi male: ma le accuse del WSJ hanno pescato Google con le mani nel sacco. La tracciabilità della navigazione individuale, infatti, costituisce il metodo migliore per consentire un profilo preciso delle abitudini dei clienti, utile per affinare sempre di più il modello pubblicitario di Google, che offre annunci personalizzati in base agli interessi dei clienti.

Google ora minimizza, ma appena contattata dal Wall Street Journal ha disattivato i 22 cookie incriminati. Un cookie è un piccolo file di testo che contiene e conserva informazioni sulla navigazione: in teoria, l’attivazione di questi cookie dovrebbe essere disattivata in default, come da impostazione preventiva sulla privacy. Questo non è avvenuto, per Google e altre tre aziende pubblicitarie che utilizzano questo stesso metodo: Vibrant Media, WPP PLC’s Media Innovation Group e Gannett Co.’s PointRoll. Safari, dopo il successo conseguito con iPhone e iPad è il software più utilizzato nel mondo degli smartphone e dei tablet. I cookie dello scandalo rappresentano il cavallo di Troia per le infiltrazioni interessate a conoscere da vicino, passo passo, i nostri comportamenti. Quanto rischia Google? Intanto la sua immagine è compromessa, difficile non pensare alla compagnia di Mountain View come all’occhio di un Grande Fratello installato tra gli oggetti che più frequentemente abbiamo a disposizione. In concreto Google rischia una multa di 16 mila dollari per ogni giorno in cui i cookie sono stati attivi.

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Warsamé Dini Casali