“Il Clandestino”, dal web all’edicola

Da martedì 24 novembre arriva in edicola il quotidiano “Il Clandestino”. Ha iniziato a muovere i primi passi tre anni fa on line e ora prova a sfidare il mercato della carta stampata. La nuova avventura in controtendenza rispetto all’ascesa dell’informazione sul web è frutto della collaborazione del suo gruppo ideatore formato da David Parenzo, direttore responsabile, Pierluigi Diaco, il suo vice, Ambrogio Crespi, direttore editoriale, Luigi Crespi, responsabile del progetto editoriale.

Niente fondi pubblici, per una tiratura di centomila copie, “Il Clandestino” avrà dodici pagine e sarà distribuito da Mondadori.

«Un modo di prendere le distanze – spiega la direzione – da chi è politicamente schierato e di calare sul tavolo della concorrenza la carta dell’imprevedibilità». Uno dei punti di forza è la giovane età della redazione: tutti under 40 (Parenzo, 33 anni, Diaco 33, Crespi 39, Fabio Caso, l’editore, 38).

«Sommando l’ età di tutti noi – dice il direttore – forse non si arriva a quella di Eugenio Scalfari. Vogliamo fare qualcosa di diverso, offrire un valore aggiunto, riscoprendo fatti, numeri e dati perché almeno su questi non si può discutere. Non vogliamo portare né elmetti, né divise ma ragionare su cose concrete».

Diaco, facendo riferimenti ai talk show di punta della Rai (Porta a porta, Annozero, Ballarò) dice:S«Vogliamo portare un po’ di sfiga a questi programmi…».

La Rai è nel mirino della nuova testata: domani ci saranno rivelazioni su Raidue, ma – aggiunge Diaco,«entreremo a gamba tesa» nelle vicende dell’azienda pubblica dove è slittato il Consiglio di amministrazione con il pacchetto di nuove nomine. ‘Quinto potere’ sarà il titolo delle pagine cinque e sei, dove protagonisti saranno appunto i media. La politica avrà un ruolo centrale, ‘apertura’ del giornale da qui alle elezioni regionali. Spazio per lo sport e il calcio che si avvale della rubrica firmata da Federico Vespa, figlio di Bruno, ‘Una vespa in campo’.

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