ROMA – Quelli di FareFuturo ci riprovano con “il futurista”, la nuova creatura di Filippo Rossi (dopo Farefuturo webmagazine, il periodico online chiuso due settimane fa) appena arrivata sulla Rete. E il direttore, nel suo primo editoriale, chiarisce da subito una cosa: ”Questo – scrive Rossi – è ‘un sito deberlusconizzato’ che sogna un’Italia deberlusconizzata. E’ una promessa senza dita incrociate: questo è un quotidiano che farà di tutto per immaginare (e costruire) un’Italia senza Silvio Berlusconi, senza lo strapotere dell’arcigno pifferaio di Arcore, senza la sua stupida propaganda, senza la sua retorica artificiale e artificiosa, senza il suo populismo e il suo cinismo, senza il suo conflitto d’interessi, senza la sua contaminazione culturale, senza le sue scorie antipolitiche. Questo sarà ‘il futurista’ (scritto tutto rigorosamente minuscolo, come il manifesto, per intenderci)”.
E “il futurista” riceve anche gli auguri di “buon viaggio” da Gianfranco Fini, che cita Thomas Jefferson: “La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, ed essa non può essere limitata senza che vada perduta”. ”Queste parole – scrive il presidente della Camera – non hanno perduto un grammo della loro forza e della loro attualità. E’ un monito che ci ricorda, se mai ve ne fosse bisogno, che una democrazia vive grazie alle voci che la raccontano. E ci ricorda anche che quelle voci, in una sana e robusta democrazia, non sono mai troppe”.