Da anni si parla di benessere fisico e psicologico, tutti sono concordi nel fatto che gran parte lo dobbiamo alla nostra alimentazione….. alimentazione non intesa come mangiare ma sopratutto vista sotto l’aspetto del nutrire il corpo in modo sano e corretto. Le scelte alimentari, infatti, unitamente all’attività fisica e al controllo di fattori di rischio quali il fumo e l’alcool, agiscono in modo incisivo nella prevenzione di numerose malattie e ne possono controllare l’evoluzione o, al contrario, provocarne l’insorgenza. Anche la salute mentale,( sottolineando proprio questo aspetto visto che stiamo all’interno di uno spazio psicologico), passa attraverso quelli che sono i nostri comportamenti alimentari. In effetti la salute mentale viene influenzata a livello significativo sia dall’accesso che dalla carenza di cibo che vanno a creare delle sofferenze a livello del sistema nervoso centrale e cioè nel cervello. Questo tipo di disfunzioni possono portare persino a rapporti patologici del cibo con quadri clinici identificati come bulimia e anoressia. Secondo la definizione dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, con l’espressione salute mentale si fa riferimento ad uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni. L’eccesso di cibo, inteso come sovralimentazione e quindi obesità può portare a danni cerebrali come l’arteriosclerosi, che influisce sul regolare flusso sanguigno impedendo al carburante del cervello (glucosio e ossigeno) di arrivare in maniera corretta, portando a volte a conseguenze anche molto gravi come l’ischemia……. la carenza di cibo, provoca, come nell’obesità, danno al cervello, in maniera tale da privarlodi elementi essenziali quali amminoacidi, acidi grassi omega-3 e glucosio. Le sostanze che risultano più utili al cervello sono gli acidi grassi insaturi, che si dividono in monoinsaturi ( acido oleico che troviamo nell’olio di oliva)e polinsaturi. Gli acidi grassi polinsaturi si dividono in due grandi gruppi: omega-3 (il cui primo elemento è l’acido alfa-linolenico) ed omega-6 (il cui primo elemento è l’acido linoleico). Sono detti anche essenziali, in quanto l’organismo non è in grado di sintetizzarli. Una loro carenza può provocare danni alla salute in quanto verrebbe a mancare un materiale importante per la costruzione dei tessuti, soprattutto del sistema nervoso centrale.Una dieta, dove non ci sia un giusto apporto di acidi grassi omega-3 è stata associata, nell’uomo, ad un aumentato di disturbi cerebrali che possono riguardare, oltre alla memoria (demenza), anche l’attenzione e l’umore. Gli omega-3 sono presenti soprattutto in alcuni tipi di pesce come salmone, sgombro, merluzzo, sardine, tonno, pesce spada, trota, crostacei. Di qui, l’opportunità di consumare dalle 2 alle 3 porzioni settimanali di pesce. Una conferma, ad esempio, del ruolo degli omega-3 sul tono dell’umore è data dall’osservazione che in quei Paesi (come il Giappone) dove si consumano alti quantitativi di pesce la depressione è meno diffusa. Un ottimo cibo ben bilanciato che ci sentiamo il dovere di consigliare è il sushi un cibo a base di riso cotto condito con aceto di riso, zucchero e sale e combinato con un ripieno o guarnizione di pesce, alghe, vegetali o uova. Un altra variante, il sashimi, non è considerato sushi perché composto di solo pesce fresco. Il sushi è consigliato perchè, oltre alle proprietà del pesce, c’è il riso ottima fonte di amidi e carboidrati…. ora questo alimento in Italia si può trovare in molti ristoranti di qualità… noi lo abbiamo gustato e assaporato in un contesto magico nel cuore della millenaria Roma a via della Dogana Vecchia 12, accanto alla leggendaria piazza S. Eustachio al takè sushi….andate ad assaporarlo…
