L’Organizzazione mondiale della sanità ha precisato che il virus con la mutazione osservata in Norvegia resta sensibile agli antivirali, oseltamivir e zanamivir, e che gli «studi mostrano che i vaccini pandemici attualmente disponibili conferiscono protezione».
In una nota l’Oms precisa inoltre che gli scienziati norvegesi hanno analizzato campioni provenenti da altri 70 pazienti senza trovare segni della mutazione. «Questo suggerisce che la mutazione non è diffusa nel Paese», osserva l’Oms.
La mutazione del virus dell’influenza A «può incidere sull’efficacia del vaccino, riducendo la percentuale di protezione» dice il professor Fabrizio Pregliasco, virologo all’università di Milano. «Il virus per natura è mutevole e instabile», spiega, «e bisogna seguirne l’andamento».
Con una mutazione, ha però sottolineato il virologo, il vaccino «non può essere del tutto vanificato», a meno che non si trasformi in un nuovo virus.