LONDRA – E’ stato scoperto nel Dna umano un ‘punto debole’ che può rendere l’influenza killer per alcune persone. La colpa è tutta di una mutazione genetica che impedisce all’organismo di adottare l’opportuna protezione contro i virus influenzali.
Chi ne è portatore così risente molto di piĂą degli effetti dell’influenza e alcuni finiscono con crisi respiratorie, hanno bisogno di andare all’ospedale e in alcuni casi non ce la fanno.
La scoperta, frutto dello studio di Aaron Everitt del Wellcome Trust Sanger Institute, potrebbe spiegare perchĂ© alcuni individui sono morti di H1N1 mentre altri non hanno risentito granchĂ© dell’infezione e indica chi rischia di piĂą in caso di pandemia influenzale.
Il discrimine tra un’influenza lieve che al piĂą fa perdere qualche giorno di lavoro e una cena tanto attesa e una forma influenzale tanto grave da richiedere il ricovero è custodito in una mutazione sul gene IFITM3, secondo quanto hanno scoperto gli esperti.
IFITM3 è una molecola essenziale per difendersi dai virus e per accendere la risposta immunitaria dell’organismo all’influenza comune come pure ad altri virus influenzali come H1N1. Infatti quando i ricercatori hanno tolto IFITM3 al Dna di topi e poi li hanno infettati con un normalissimo virus influenzale, gli animali sono morti.
In seguito i ricercatori hanno cercato il gene IFITM3 in 53 pazienti ricoverati per influenza e trovato la mutazione su IFITM3, che è rara nelle persone normali. Questa mutazione porta a una versione piĂą corta della proteina IFITM3 che rende le cellule piĂą suscettibili all’infezione virale.
